AVERSA. Nel giorno in cui il Consiglio comunale si appresta a ratificare e quindi ad assegnare i fondi necessari a ripianare i debiti fuori bilancio arriva una notizia capace, se vera, di scuotere in negativo il difficile equilibrio economico della città.
A fornirla, con tanto di riferimenti legislativi, è un comunicato stampa di Giuseppe Oliva, presidente del comitato civico anti strisce blu. La Tarsu è morta. E defunta il 31 dicembre del 2009 dato che il buon ministro Tremonti ha dimenticato di inserire nella finanziaria la proroga per permettere ai Comuni di continuare a mettere le mani in tasca ai cittadini, scrive Oliva, ricordando che la tassa dovuta ai comuni dai cittadini per il servizio relativo alla gestione dei rifiuti solidi urbani avrebbe dovuto essere sostituita dalla Tia entro 6 anni dal decreto Ronchi del 1999.
Una serie di proroghe- spiega Oliva – hanno permesso ai comuni di incassare molti euro in più dai cittadini in quanto la Tarsu si basava sui metri quadrati degli immobili e non sulleffettivo conferimento dei rifiuti, come previsto dalla tariffa per ligiene ambientale (Tia). Cosicché, a parità di metri quadrati occupati, siano stati due o venti i residenti di una abitazione, si è pagato sempre la stessa somma, senza tenere conto della differente quantità di rifiuti prodotti. Con la Tia questo non sarebbe accaduto, ma- sottolinea la nota – i comuni, facendosi scudo delle proroghe, non lhanno applicata. Ora però il tempo è scaduto e la Tarsu è morta il 31 dicembre 2009, senza che il ministro concedesse ai comuni una nuova proroga o fornisse scappatoie alternative, di conseguenza la Tarsu è inapplicabile e non possono essere messi i nuovi ruoli.
Un dato di fatto- continua la nota – che ha spinto le associazioni dei consumatori a promuovere azioni volte a bloccare l’emissione dei ruoli da parte dei Comuni giacché non sarebbe accettabile la tesi espressa dallAssociazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) che legittimerebbe la riscossione della Tarsu con la scusa che non esiste ancora la nuova regolamentazione della Tia.
In realtà, le cose non sembra stiano così. Come affermato dallautorevole avvocato Maurizio Villani– ricorda Oliva – la Carta Costituzionale parla chiaro. Ai sensi dellarticolo 23 ‘nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge’. Di conseguenza, non esistendo al momento una legge in materia la Tarsu, non è più applicabile e la Tia non è applicabile mancando il regolamento di attuazione del Codice dellambiente, che prevede la stessa Tia, che doveva essere redatto entro il termine ultimo del 30 giungo 2010 fissato dallarticolo 8 del decreto legge numero 194 del 2009.
Per il presidente del comitato anti strisce blu ce nè quanto basta per chiedere, in forma ufficiale, allamministrazione comunale la sospensione dellemissione dei ruoli fino al completo chiarimento della vicenda. E coglie, inoltre, loccasione per chiedere lapplicazione di quanto affermato dai componenti dellesecutivo il 21 dicembre del 2008 in occasione della presentazione dellavvio della raccolta differenziata in città. Vale a dire la compensazione fissata per i cittadini che provvedono direttamente al conferimento dei rifiuti differenziati nei siti a questo destinati. Sarebbeun modo – conclude Oliva – per rendere meno pesante una tassa che va pagata ma che, almeno fino ad oggi, è stata pagata senza ottenere il corrispettivo servizio.