Casello su A30, Polverino scrive a Caldoro

di Redazione

Angelo PolverinoCASERTA. “Non si può assolutamente venir meno agli impegni presi, al di là di chi li ha contratti. La realizzazione del casello autostradale sull’A30 si deve fare.

Altrimenti si dica apertamente che cosa si nasconde dietro il blocco del programmato snodo, da tutti considerato come un importante momento per il mantenimento dell’Interporto. Se non ci sono più le condizioni per andare avanti, lo si dica apertamente”.

Così il consigliere Angelo Polverino esordisce nella lettera aperta indirizzata al governatore della Campania, Stefano Caldoro, che viene invitato a “dare una risposta immediata all’istanza, perché se proprio si deve dare corso al cambiamento, bisogna spiegare, senza riserve, quali sono gli impedimenti, che rallentano la realizzazione del casello autostradale e se c’è ancora la volontà a dare continuità a quello che all’epoca fu definito un successo dell’imprenditoria casertana”.

Si riapre così il discorso sulla crescita infrastrutturale dello scalo casertano, concepito anche per superare il divario tuttora esistente tra la parte più ricca del Paese e le aree del Sud. Il consigliere Polverino non fa mistero sul fatto che “più passa il tempo e più si impoverisce una delle risorse che avrebbe dovuto rilanciare il territorio casertano. Si perdono pezzi importanti – continua – e sembra di assistere ad una morte lenta, di cui sarà responsabile anche il centrodestra, che oggi non può più farsi scudo del passato. Gli errori, le denunce e le proposte fatte da noi politici andavano nella direzione di un’inversione di rotta, che onestamente allo stato attuale non registro. Nemmeno si è dato un segnale per tenere accesa la fiammella della speranza. Sembrerà strano, ma intervenendo sulla questione si può capire bene se c’è ancora la disponibilità a fare dell’Interporto l’occasione di sviluppo economico del territorio. Caldoro deve capire – conclude il presidente – che il rapporto che mi lega al territorio va oltre l’appartenenza e la fiducia che gli accordo quotidianamente per essere il governatore di tutta la Campania. Compresa quella fetta di territorio che si chiama Caserta, che per troppo tempo ha subito il peso di una politica che veniva decisa principalmente a Napoli”.

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