CASERTA. Lepurazione di Felice del Monaco da tesoriere della federazione provinciale del Pd scatena una dura polemica interna al partito. In una lettera numerosi amministratori comunali ed esponenti locali del Pd contestano la decisione del commissario provinciale Ciro Cacciola.
Le dinamiche di un partito si nutrono di confronti, aspri se si vuole, ma sempre ispirati alla ricerca di sintesi e di proiezioni in divenire. Nei mesi passati, il Pd Casertano si è trovato allinterno di conflittualità di difficile composizione, in un momento in cui una vera diaspora ne indeboliva i ranghi. Come purtroppo spesso accade, le difficoltà, piuttosto che facilitare ed incoraggiare la coesione, hanno costituito un monte critico che ha reso opportuno linsediamento di una figura commissariale.
Commissariamento da intendersi come elemento catalizzatore, funzionale alla ricerca di equilibri stabili, con la mission di giungere nel breve alla celebrazione di un congresso partecipato, fondato su un tesseramento ineccepibile e destinato alla nascita della dirigenza provinciale del Pd casertano. Questa ci sembrava dovesse essere
In verità, in questi mesi, piuttosto che verificare una ripresa delle attività legate alla presenza ed alla visibilità del nostro Partito sul territorio, abbiamo riscontrato da parte Sua tutta una serie di iniziative che, a nostro modo di vedere, poco o nulla hanno a che fare con la funzione che Lei era stata chiamata ad assumere con il commissariamento. Ci riferiamo alla ben nota vicenda del signor Felice Del Monaco (punto di riferimento storico, più che ventennale, del nostro Partito) da Lei rimosso dimperio dalle sue funzioni con motivazioni incomprensibili ed incondivisibili.
Siamo sorpresi e sconcertati, anche per le modalità attraverso cui una persona da sempre al servizio del partito sia stata epurata. Così, di punto in bianco, senza motivazioni. Le facciamo notare che Del Monaco occupava legittimamente la carica di responsabile amministrativo del partito, essendo stato a ciò preposto dalla precedente assemblea congressuale. Come se non bastasse, apprendiamo (dai giornali) di una Sua decisione di trasferire il nostro Partito nella ex sede dei Ds di Via Maielli. Anche questa decisione ci appare autocratica ed incondivisibile.
Lapalissiano concludere che il ruolo di commissario viene da Lei spinto ben oltre lordinaria amministrazione. Dopo lassise allHotel Vanvitelli, del luglio scorso, ci saremmo aspettati un colpo di reni. Purtroppo dobbiamo renderci conto che il Partito è fermo o che, se si muove, sembra essere diventato unidirezionale.
Tutto questo non facilita la sintesi, aumenta le diffidenze e non aiuta a costruire percorsi futuri che, per poter funzionare, necessitano di forte condivisione e di indiscutibile attitudine alla collaborazione. Il conservatorismo finalizzato al mantenimento di rendite di posizione certo non si concilia con la indispensabile dinamica che un neonato partito richiede.
Seguono le firme di dirigenti, amministratori e militanti del Pd, tra cui:
Borrozzino Gennaro(Assessore Comune S. Tammaro)
Cavallo Raffaele (Componente direttivo Casapesenna)
Cocchiaro Renato (Componente direttivo Teverola)
Correra Arcangelo (Componente Direttivo Maddaloni)
Crocco Antonio (Consigliere Comune di Casapulla)
Dau Vincenzo(Coordinatore Castel Campagnano)
DAngelo Eugenia (Assemblea regionale)
DellOmo Antimo (Assessore Comune Cesa)
Di Bernardo Pietro (Componente direttivo Capodrise)
Di Fruscia Pasquale (ex Sindaco Pietramelara)
Franco Del Franco (Pd Aversa)
Fiore Antonio (Componente Direttivo Gricignano)
Fiorillo Giuseppe (Consigliere provinciale)
Francesco Pecorario(Componente Direttivo Teverola)
Lettera Salvatore (Assessore SantArpino)
Luongo Francesco (Consigliere Comunale Casaluce)
Magliulo Dionigi (Sindaco Villa di Briano)
Natale Ennio(Componente Direttivo Casal di Principe)
Papa Antonio(Sindaco S.
Pezza Fernando(Sindaco Valle Agricola)
Vagliviello Giovanni(Consigliere Comune S. Marco Evangelista)