Scalzone: “Bisogna lottare contro camorra bianca e nera”

di Redazione

Antonio ScalzoneCASTEL VOLTURNO. “Io e la mia amministrazione comunale condanniamo l’eccidio che ha scosso le nostre coscienza al di là delle eventuali responsabilità di alcuni degli immigrati uccisi due anni fa davanti alla sartoria ad opera dei killer dei casalesi.

Alcune delle vittime forse erano degli spacciatori ma noi condanniamo e preghiamo per loro perché nessuno può arrogarsi il diritto di condannare morte degli esseri umani anche se sbagliano. Per questo motivo ho detto di essere contrario al monumento”. Lo ha detto all’Adnkronos il sindaco di Castelvolturno, Antonio Scalzone, riferendosi all’inaugurazione di un monumento commerativo della strage degli immigrati di Castel Volturno del 18 settembre del 2008, quando sei ghanesi furono trucidati da un commando armato del clan dei casalesi.

“Siamo grati al ministro degli Interni Roberto Maroni – ha proseguito Scalzone – che sta facendo tanto contro la camorra, con la sua azione politica sta dando fiducia al territorio, finalmente, imprenditori e commercianti dopo anni di silenzio si stanno decidendo a denunciare gli estorsori. Ma tutto ciò non basta, che bisogna proseguire e dare un’accelerata alla lotta contro la camorra bianca e nera: tutti quanti qui sanno i fiumi di droga che scorrono lungo questo litorale domizio, gestito dalla mafia nigeriana”.

Poi ha voluto ricordare ancora una volta che “qui vivono 25mila castellani ai quali vanno aggiunti 15mila extracomunitari, al 90% tutti clandestini: questa è’ tutta gente che gira su auto di grossa cilindrata, che non si sa come facciano ad acquistare, sfrecciano a bordo di queste vetture, non pagano la tassa di possesso, sono scoperti di assicurazione, vivono come qui in pochi italiani possono permetterselo. I castellani pagano le tasse e le pagano anche per gli extracomunitari, come ad esempio la tassa sulla spazzatura ma anche per i servizi che lo Stato loro offre”.

Nella questione interviene anche Giuseppe Daria: “Essere fraintesi in questioni come quella dell’immigrazione clandestina a Castel Volturno e’ molto facile. Il problema non si risolve con la semplice risposta: extracomunitari si, extracomunitari no. Una sola cosa e’ certa: questa città e questo litorale non merita l’abbandono da parte delle istituzioni che comunque attingono risorse economiche dai cittadini, ma soprattutto non merita rappresentanti politici nazionali eletti che latitano rispetto a fenomeni del genere. Ciò che è accaduto due anni fa non è stata certamente la prima e nemmeno l’ultima dimostrazione che la città è sotto l’assedio dell’illegalità. E’ vero che quella dell’immigrazione non è l’unica illegalità presente sul territorio ma aggiungere illegalità ad illegalità è folle per una città boccheggia quotidianamente. Bene fa il sindaco Scalzone a chiedere l’intervento ancora più massiccio dell’istituzione e bene finora ha fatto il Ministro Maroni con il Governo Berlusconi a mantenere alto il presidio sul territorio delle forze dell’ordine. Per integrare un popolo straniero con il nostro territorio il comune dovrebbe avere disponibilità economiche, risorse umane ed infrastrutture tali da consentire l’avvio di un progetto di integrazione. Al momento non abbiamo nulla di tutto ciò e pertanto e’ impossibile governare questi flussi migratori. Le colpe sono da ricercarsi nelle amministrazioni passate, di trenta e quaranta anni fa, quando si è permesso lo sviluppo di un numero spropositato di abitazioni convinti di attrarre il turismo senza favorirne lo sviluppo. Ci troviamo oggi con case di proprietà di non residenti che ravvisando sul territorio uno stato di abbandono sommano illegalità ad illegalità concedendo in fitto a queste generazioni di stranieri migranti diversi alloggi dismessi. Adesso occorre fare le pulizie di casa senza guardare il colore della pelle, creare un serio progetto di sviluppo economico, sociale ed imprenditoriale per favorire la rinascita di questa città ed il sindaco Scalzone che ci sta provando”.

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