ROMA. “Vedete anche voi qual è la situazione di questi giorni. Siamo davanti a ostacoli importanti, da superare nell’interesse di tutti”.
Lo afferma Silvio Berlusconi, intervenuto telefonicamente a una cerimonia della comunità incontro di don Gelmini. Il premier ha detto che “ci difendiamo dalle cattiverie buttate addosso”,concludendo: “Sono alle prese con un documento che dovrà ottenere il voto della maggioranza del Parlamento per poter andare avanti”.
Il premier poi si è rivoltoa don Gelmini, ma le sue parolesono apparsecome un diretto riferimento alle tensioni con il presidente della Camera Gianfranco Fini. “Abbiamo tante cose in comune, siamo stati chiamati a superare diversi ostacoli e difenderci da tutte le cattiverie che ci sono state buttate addosso. – ha detto il premier – Accuse venute da molte parti anche da quelle più impensanti e imprevedibili”.
Riferendosi al documento relativo ai famosi “cinque punti”, spiega: “Sono alle prese con un documento che dovrà ottenere il voto della maggioranza del parlamento per poter andare avanti”.Il Cavaliere ha dunque deciso che la maggioranza si dovrà contare per capire se ci sono le condizioni per affrontare il resto della legislatura e “per andare avanti nellopera di realizzazione del nostro programma”.
Alla cerimoniaerapresente anche Carlo Giovanardi. “Carlo è uno che non ha mai tradito, non ha mai cambiato bandiera. – ha dichiarato Berlusconi, senza fare esplicito riferimento ai finiani, ma chiamandoli in un certo senso in causa – A differenza di molti altri, è un uomo che sa che stare insieme è un valore molto alto e che si deve mettere da parte le ambizioni personali”.
BAGNASCO: “STOP A LITI PERSONALI CHE BLOCCANO ILPAESE”. Un avvertimento, e poi un invito. Li ha espressi il cardinale Angelo Bagnasco aprendo i lavori del Consiglio permanente della Cei. Il primo: “I personalismi bloccano l’intero paese”, Il secondo: “E’ il momento di mettere in campo un supplemento di reciproca lealtà e una dose massiccia di buon senso per raggiungere il risultato non di individui, gruppi o categorie, ma del Paese”. Per efficaci processi di riforma – ha aggiunto il cardinale – occorre “avviare meccanismi di coinvolgimento e di partecipazione non fittizi”, e rendersi conto che “la fiducia che i cittadini esprimono verso chi li rappresenta è un onore e una responsabilità che non ammette sconti di nessun tipo”. Bagnasco ha sottolineato che i vescovi sono “angustiati per l’Italia” ed esprimono “grande sconcerto e acuta pena per discordie personali che, diventando presto pubbliche, sono andate assumendo il contorno di conflitti apparentemente insanabili”, e si sono fatte “pretesto per bloccare i pensieri di un’intera nazione, quasi non ci fossero altre preoccupazioni, altri affanni”. Il cardinale ha anche espresso un monito sul federalismo. La riforma è irreversibile ma essa “non deraglierà se potrà incardinarsi in un forte senso di unità e indivisibilità della Nazione: il tricolore è ben radicato nel cuore del nostro popolo”.