TORINO. “Siamo di fronte ad una crisi politica conclamata del centrodestra che non è in condizione di garantire al Paese qualcosa che assomigli ad un Governo vero. …
Vengano in Parlamento e riconoscano la crisi politica e si rimettano al Presidente della Repubblica e alle Camere”. Lo ha detto il segretario del PdPierluigi Bersani parlando a Torino, chiudendo la festa democratica.
Serve “un breve governo di transizione con al primo punto una legge elettorale nuova che metta in condizione di sicurezza democratica le prospettive del Paese”, ha aggiunto. “Noi siamo pronti, sono loro ad aver paura delle elezioni” ha continuato il leader del Pd. “Avevano tirato fuori le elezioni anticipate, poi se le sono rimesse in tasca. Vedrete che al primo inciampo faranno di nuovo la faccia truce, minacceranno il voto, diranno che ci stritolano e che noi abbiamo paura”. Ed ancora “quando ci saranno le elezioni anticipate (perche’ tre ani sono troppo lunghi, ognuno lo vede) noi comunque saremo pronti perche’ quelle elezioni avranno un padre e una madre: Berlusconi e la sua crisi, Berlusconi che fallisce nonostante la sua maggioranza galattica, i suoi miracoli, i trombettieri al seguito e i fedeli scudieri”.
Un pensiero ad Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso il 6 settembre, “ucciso da bestie criminali”, per il quale “il presidente del Consiglio non ha trovato neppure una parola”.
“Nessuno pensi di venirci a spiegare il radicamento! Abbassi la cresta chi vuole darci lezioni di territorio o farci la caricatura come fossimo un partito in pantofole. Abbiamo scarpette e scarponi e se ne accorgeranno” è l’affondo del leader del Pd. Da Torino, Bersani non risparmia critica alcuna al premier, accusandolo di avere “valori al rovescio” e “una doppia morale”. “Con il ‘ghe pensi mi’ – è la convinzione di Bersani – non è arrivato nulla di buono, di concreto nella vita degli italiani, questa è un’idea deformata di democrazia”. Il Cavaliere e il leader della Lega Umberto Bossi hanno la responsabilità, secondo il numero uno del Pd, “di aver lasciato il Paese senza un’idea di futuro, di avergli rubato l’orizzonte, di aver trasformato il sogno in una favola, in una bolla di sapone”. “Il nostro compito – sostiene Bersani – è aiutare l’Italia a riprendere il suo sogno, a far vivere un progetto nuovo e colleghi di uno sforzo comune in cui chi ha di più deve dare di più”. I pilastri di questo progetto, secondo il leader dei democratici, sono due “il primo: più lavoro e nuovo lavoro per tornare a crescere e per vivere meglio; il secondo: una riscossa civica per tornare a crescere e per vivere meglio”. “Voglio per l’autunno una grande mobilitazione – è la richiesta di Bersani – che coinvolga oltre ai nostri militanti e ai nostri circoli tanti e tanti dei tre milioni di cittadini che hanno partecipato un anno fa alle primarie”.
Frecciatina, infine, anche su Gheddafi: “Mentre abbiamo soldati che rischiano la vita in Afghanistan, riduciamo una caserma dei nostri carabinieri a Roma ad un palcoscenico”.
L’intervento di |
Bersani |