ROMA. “Lui dice che per il bene del Paese bisogna andare avanti così? Se lo dice lui, che è il leader, va bene anche a noi”.
Umberto Bossi fa retromarcia e si allinea al pensiero del premier Silvio Berlusconi, ovvero che bisogna andare avanti, evitando il ritorno alle urne,nonostante lo strappo con i finiani. Da Saluzzo, nel cuneese, dove è iniziato il lungo week-end della “Festa dei popoli padani”, il leader della Lega giura piena fedeltàal Cavaliere: “Noi siamo alleati e gli daremo il voto. Non ci dimentichiamo di chi ci ha aiutato e Berlusconi ci ha assicurato i voti per il federalismo. Non accoltelliamo alla schiena. Gli daremo il voto in aula”.
Contrario al voto anticipato anche il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. “Sono nel governo Berlusconi convinto di continuare questa attività. E per me è ragione di orgoglio. Abbiamo l’idea di andare avanti. Se poi non si può…ma io sono nel Governo”.
Berlusconi si è detto convinto di riuscire ad allargare la maggioranza ad altri gruppi, in modo da non dipendere dai finiani. Il premier punta all’Mpa di Lombardo, a Noi Sud, ai liberaldemocratici e ai repubblicani.
I finiani intanto aprono sul processo breve. “Noi siamo favorevoli, la legge va bene ma c’è una norma transitoria per risolvere il problema di Berlusconi. Se è così noi non siamo disponibili”, ha detto Italo Bocchino, capogruppo di Fli alla Camera, parlando del processo breve al videoforum di Repubblica tv.
Bocchino ha poi sottolineato che nessun parlamentare che si è iscritto a Fli farà passi indietro.Anzi, è in arrivo, dal Pdl il deputato numero 36 che si aggiungerà al nuovo gruppo parlamentare.Nel Pdl, partito che al momento non c’è, non si torna, ha ulteriormente chiarito il finiano. E tutti i dirigenti che fanno parte di Fli e che hanno incarichi nel Pdl a livello nazionale e locale nel frattempo daranno le dimissioni.