Coniugi morti nel lago: confessa il figlio. Sconosciuto il movente

di Emma Zampella

Lago di GardaCARPI. Ha confessato di aver ucciso i suoi genitori, Daniele Bellarosa, 46 anni, trovati nel canale di Mezzo, a Peschiera del Garda, nella notte tra domenica e lunedì scorso.

La confessione arriva dopo un lungo interrogatorio durante il quale l’omicida ha prima confessato, poi ritrattato le dichiarazioni quando si è trovato in presenza del suo avvocato, poi nuovamente confessato. Il luogo del delitto, già noto agli inquirenti, è stato il garage dell’abitazione delle vittime, che risiedevano a Carpi, in via Ragazzi del ’99.

I dubbi erano già caduti sul figlio della coppia, che era stato fermato e portato in caserma, nel comando dei carabinieri di Carpi, per essere interrogato. Le accuse che gravano sul giovane vanno da duplice omicidio ad occultamento del cadavere.

L’uomo trovato nelle acque, tra le alghe del canale, portava il nome di Enzo Bellarosa, 65 anni, il cui corpo è stato rinvenuto per primo: avvolto in un cartone, aveva i polsi e le caviglie legate, una corda intorno al collo che lo avrebbe soffocato. Il capo era stato coperto da un sacchetto di plastica. L’identificazione del corpo è stata possibile grazie ad uno scontrino per l’acquisto di farmaci in una farmacia di Carpi, trovato nelle tasche di uno dei due. Confermato un dettaglio non secondario: Francesca Di Benedetti, sua moglie, aveva nascosto nel reggiseno due rotoli di banconote, da 120 e 80 euro.

A dodici ore di distanza dalle acque del canale è emerso anche il cadavere della Di Benedetti, 75 anni, trovato nelle stesse modalità in cui era emerso il corpo del marito. L’autopsia è programmata per mercoledì.

Il corpo di Enzo è stato trovato dal titolare del Bar Centrale che stava pulendo con alcuni dipendenti una piattaforma sull’acqua che viene utilizzata durante l’estate e che ora si comincia a non utilizzare più. “Stavamo togliendo come al solito le alghe dalla piattaforma esterna. E ci siamo accorti di un grosso involucro, sembrava un grande pacco che era rimasto incastrato tra la nostra terrazza e l’argine del canale”, ha raccontato il titolare del bar che si trova a poche decine di metri dal Canale. “E’ un lavoro che facciamo abitualmente e due giorni fa – ha continuato – non c’era nulla. O ce ne saremmo accorti”.

Il corpo della donna è stato ravvisato invece da una coppia di coniugi, titolari della pizzeria “La vela”, posto sulla riva. “Abbiamo visto un cartone impigliato nelle alghe – ha raccontato la coppia della pizzeria – con un rampino lo abbiamo avvicinato a riva. Era legato con del nastro da pacchi tranne che nella parte centrale. L’abbiamo sollevato con l’uncino una parte dell’involucro e abbiamo visto spuntare un avambraccio”. Sul Canale sono arrivati carabinieri e vigili del fuoco. “Il viso non si vedeva – ha proseguito la coppia – perché era coperto da una borsa di nylon, ma i polsi erano legati e probabilmente anche le gambe”.

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