FOGGIA. Franco Li Bergolis, super latitante pugliese ricercato dal marzo 2009, è stato arrestato nella mattina del 26 settembre nella sua abitazione a Monte Sant’Angelo, provincia di Foggia.
Considerato la Primula Rossa del Gargano, Li Bergolis è un allevatore di 32 anni: era nascosto dal marzo 2009, quando venne scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare dopo essere stato condannato in secondo grado dal tribunale di Foggia all’ergastolo per armi, droga e mafia. Tra le accuse c’è anche l’omicidio di Matteo Mangini, ucciso nel settembre 2001.
Malgrado la giovane età è considerato il capo indiscusso della mafia garganica, tanto da essere incluso dal Ministero degli Interni nella lista dei 30 superlatitanti più pericolosi d’Italia.E’ figlio di Pasquale, ucciso nella guerra con gli Alfieri- Primosa nell’estate del 1995, e nipote di “Ciccillo”, fratello di Pasquale. “Ciccillo”, considerato il capo storico della famiglia Li Bergolis fu ucciso il 26 ottobre del 2009, con alcuni colpi di pistola mentre si trovava nella sua masseria a Monte Sant’Angelo.
L’11 luglio scorso, nonostante la latitanza, aveva fatto avere sue tracce inviando una lettera scritta a mano al presidente Napolitano e al ministro Maroni, sostenendo di essere innocente e perseguitato e chiedendo “un processo giusto”. “Come avete fatto a trovarmi? Siete stati bravi, complimenti”: con questo parole Li Bergolis avrebbe accolto i carabinieri che hanno fatto irruzione nella sua abitazione del centro storico dove si trovava con moglie e figlia. Il latitante si accingeva a festeggiare il suo anniversario di matrimonio.
ROBERTO CIMA. In Francia, invece, è stato arrestato Roberto Cima, titante inserito nell’elenco dei 100 più ricercati d’Italia e collegato alla cosca calabrese ‘Piromalli’. Si trovavaall’interno di una abitazione privata a Vallauris,cittadina nota, spiegano i militari del Ros (che lo hanno catturato insieme ai colleghi della gendarmeria francese di Marsiglia) per essere caratterizzata dalla presenza di numerose famiglie di origine calabrese legate a sodalizi criminali di matrice ‘ndranghetista. Vallauris è stata da sempre la patria ‘adottiva’ della famiglia Magnoli, originaria di Rosarno e da tempo specializzata nel traffico internazionale di cocaina tra la Spagna, la Francia e l’Italia.
Cima, nato a Monaco, 52 anni, è pluripregiudicato per reati inerenti il traffico internazionale di droga e reati contro la persona. Colpito da un ordine di custodia cautelare in carcere emesso nel 2003 dalla procura di Milano ed esteso in ambito internazionale nel 2004, deve scontare una pena di 21 anni e 6 mesi per omicidio volontario ai danni di Aurelio Corica, ucciso a Ventimiglia l’8 giugno del 1989.