VERONA. I cadaveri di un uomo e di una donna sono stati ritrovati seminudi, con le mani legate dietro la schiena, la testa in un sacchetto di cellophane, avvolti in cartoni e stretti con corde resistenti, nel lago di Garda all’altezza di Peschiera.
Il primo domenica sera, la seconda a metà mattina di lunedì a 150 metri di distanza. Non ci sarebbero segni di violenza sui due corpi. Nel primo caso s’ipotizza la morte per strangolamento, ancora tutte la chiarire le modalità di morte per la donna.
A trovare il cadavere domenica sera alcuni dipendenti del bar Centrale. “Stavamo pulendo, come al solito – dice il titolare del bar – la piattaforma esterna dalle alghe, quando ci siamo accorti di un grosso involucro, sembrava un grande pacco, che era rimasto incastrato tra la nostra terrazza e largine del canale”.
Per il momento non sono note le generalità dell’uomo (sui settant’anni) né gli inquirenti si sbilanciano sulla sua provenienza. Il maltempo di questi giorni infatti ha provocato correnti nel lago di Garda. Secondo le prime indicazioni dei carabinieri la donna indossava una polo blu e una gonna rossa ed era incaprettata. “Il viso non si vedeva – ha detto Nadia Tinelli che assieme al marito l’ha ritrovata – perché aveva una borsa di nylon, ma abbiamo visto che i polsi erano legati e probabilmente anche le gambe”.
Durante un primo esame del medico legale gli investigatori hanno trovato nel reggiseno della donna due rotoli di banconote rispettivamente da 120 e 80 euro. Secondo i militari, la vittima, che non portava la fede, sarebbe italiana e non presenterebbe segni di arma da fuoco.