Recale, Consiglio convocato “tramite giornali”: tuona il Pdl

di Redazione

Marcello IsidoroRECALE. L’annuncio della convocazione, attraverso la stampa, del consiglio comunale provoca reazioni a catena fra i consiglieri comunali d’opposizione ed in particolare dei rappresentanti del Pdl.

Sulle modalità di convocazione e sull’ordine del giorno interviene Marcello Isidoro (nella foto): “Siamo passati dalla pessima abitudine di convocare consigli comunali urgenti o straordinari, che non consentono di reperire nemmeno i documenti sugli argomenti all’ordine del giorno, ai consigli comunali convocati prima tramite stampa locale e poi con notifica ai consiglieri. Continua ad essere segno che questa amministrazione ha un atteggiamento dispotico, arrogante e convoca il consiglio comunale solo per ratificare decisioni già prese dal sindaco senza il bisogno di sentire le proposte altrui. Abbiamo letto che all’ordine del giorno ci sarebbe il reinserimento della figura del presidente del Consiglio. Si propone quindi di modificare nuovamente lo statuto. E pensare che pochi mesi fa avevamo condotto una battaglia in consiglio per evitare che si annullasse questa carica. Le nostre istanze non furono prese in considerazione ed il sindaco decise di abolire il Presidente del Consiglio per evitare che la sua maggioranza andasse in frantumi! Evidentemente oggi debbono accontentare qualcuno bisognoso di visibilità e quindi vogliono reintegrarlo. Mi auguro che i cittadini capiscano che l’operato di questa amministrazione e teso solo a tutelare la sopravvivenza dell’amministrazione; le norme si cambiano a proprio uso e consumo. E’ una vergogna.”.

In linea anche l’intervento di Tommaso Orballo: “La reintroduzione del presidente del Consiglio è l’ennesima marcia indietro di questa amministrazione. Questo accade quando si prendono decisioni non per il bene della democrazia e della comunità ma per sporchi giochetti di potere. La figura del presidente del consiglio è stata abolita per non turbare il fragile equilibrio della maggioranza. Ed il ruolo del presidente, che dovrebbe essere una figura super partes, è stato ricoperto addirittura dal capo dell’amministrazione. Lo stesso passo falso è stato fatto sulle politiche sociali e sull’ambito Ce1. Dopo che questa maggioranza, con il parere contrario dell’opposizione, aveva ritenuto opportuno lasciare l’ambito, è stata costretta a rientrare nello stesso perché mancavano fondi e coordinazione sulle politiche sociali! La linea politica di questa amministrazione che fa un passo avanti e due indietro ci scaraventa in una palude d’immobilismo amministrativo che non ha eguali”.

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