SANTARPINO. Mentre nei corridoi del Parlamento si lavora a tutto spiano per trovare una soluzione ad personam che salvi il Silvio nazionale dalla condanna dei giudici, nelle stanze del palazzo ducale si lavora alacremente per confezionare un regolamento ad assessoram per salvare le nozze di uno dei paggetti del Duca attualmente regnante.
Così il Pd santarpinese in una nota. Infatti, spiegano i democratici c’è da inventare qualcosa perché si possano nei fasti della corte duchesca celebrare i regali festini al suono dei cembali per godere dei cibi e del nettare degli dei dell’Olimpo. O tempora o mores avrebbero detto i nostri padri latini e i nostri saggi concittadini già hanno tradotto al tempo delle more che cosa non si fa per coronare un sogno d’amore. Neanche noi vogliamo guastare la festa sciorinando nell’acqua una piccola tempesta, ma a questi che, nello scrivere un regolamento per consentire i festini delle nozze di uno di loro, hanno la mano lesta più di una domanda si presta. Perché rifiutare luso del suggestivo palazzo ducale ad associazioni locali che lo avrebbero promosso con iniziative di interesse collettivo e soprattutto culturale? E perché, invece, autorizzarne luso per festini privati alla mercé, magari, di centinaia baldanzosi invitati che lo tratterebbero come un qualsiasi luogo di festa? Cosa vi spinge, nonostante i dubbi, le perplessità diffuse dentro e fuori la casa comunale e i timori di commettere un grave errore, a scervellarvi per cambiare le nobili intenzioni di chi quel palazzo lo ha donato alla cittadinanza? Quali interessi vi muovono per cambiare le destinazione di chi quel palazzo lo ha vincolato come bene di interesse storico ed architettonico da preservare e promuovere? Come si intende valorizzare, dunque, questo pubblico monumento storico tra i più importanti di SantArpino? Perché mai tutto questo alacre impegno post e pre vacanziero non si ha per la soluzione dei problemi quotidiani come, tanto per fare un solo esempio, quelli della scuola? Dove si rischia, grazie allinsensibilità e allincapacità che caratterizzano questi amministratori della domenica, un inizio delle attività scolastiche all’insegna della più totale confusione. Senza alcuna programmazione, questi suonatori di cembali non si pongono nemmeno il problema su come i nostri bambini e ragazzi potranno rientrare nelle loro aule senza banchi, né sedie e con bagni in cattive condizioni igienico-sanitarie, alimentando forti dubbi perfino sulla possibilità di poter iniziare le lezioni con regolarità. Anziché, quindi, pensare a come sistemare le imminenti (sic!) nozze di un amministratore, i cittadini si aspettano di sapere come sistemerete i nostri figli nelle scuole.