Lusini e i Giovani democratici aderiscono ad appello per salvare Sakineh

di Redazione

Sakineh TEVEROLA. Il capogruppo consiliare di maggioranza Agostino di Santo (referente dei Giovani Democratici) ed il sindaco Biagio Lusini aderiscono all’appello promosso dalle parlamentari di Camera e Senato per fermare la lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, cittadina iraniana accusata di adulterio.

“Chiedere oggi la liberazione di Sakineh – spiegano dal movimento giovanile del Pd – significa intercedere per ogni donna che rischia di subire la stessa ingiusta e disumana sorte in base a una legge che riteniamo barbarica”. Nel maggio scorso l’Iran è stato ammesso a far parte della Commissione dell’Onu per la Condizione Femminile. L’avvocato della donna condannata, Houtan Kian, ha dichiarato che la giustizia iraniana si accanisce su Sakineh solo “perché è una donna”, che vive “in un Paese dove alle donne vengono negati i diritti più elementari”. A Sakineh è stato impedito l’accesso a un processo equo, in una lingua a lei comprensibile. Ha subito la pena della fustigazione (99 frustate) davanti a uno dei suoi figli, è stata costretta a una confessione pubblica dopo essere stata accusata anche per concorso in omicidio del marito, di modo che venisse accelerato l’iter dell’esecuzione capitale, che potrebbe avvenire da un momento all’altro.

“Speriamo – concludono i Gd – di riuscire a scongiurare questa tragedia, così come in passato è successo per Amina Lawal, la giovane donna nigeriana anch’essa condannata alla lapidazione per adulterio, che alla fine venne assolta”.

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