AVERSA. Ripartito da venerdì 8 ottobre fino a martedì 25 gennaio, anche questanno il primo ciclo degli appuntamenti con il cinema dautore al Vittoria di Aversa promette un menù ricco e intrigante.
La formula inalterata (nove film a 15 euro e pellicole che rimangono in cartellone dai due ai sette giorni) e le proposte indubbiamente ricercate, rendono il cineclub stesso uno degli eventi culturali maggiormente interessanti e seguiti della città normanna.
Ad aprire le danze è stato lattesissimo Una sconfinata giovinezza, firmato dal maestro Pupi Avati, che questa volta scava nel dramma poco noto dell’alzheimer con il solito tocco delicato e malinconico. A seguire Bright Star, ultima fatica della regista australiana Jane Campion, premio Oscar per Lezioni di piano, impegnata a raccontare la struggente storia damore tra il poeta romantico inglese John Keats e la creatrice di moda Fanny Brawne.
Altro titolo imperdibile è l’argentino “Il segreto dei suoi occhi” di Juan José Campanella, vincitore a sorpresa dell’Academy Award 2010 per il miglior film straniero. Direttamente dai trionfi veneziani giunge il nostrano 20 sigarette dellesordiente Aureliano Amadei, riuscito lungometraggio sulla tragica strage di Nassiryia, che promette passione e dibattito. Dal festival lagunare arriva anche il biografico “Miral” diretto dall’eclettico Julian Schnabel (già autore del premiatissimo “Lo scafandro e la farfalla”) e interpretato dalla stella emergente Freida Pinto, lanciatissima a Hollywood dopo il successo di The Millionaire.
Commedia e romanticismo ce li assicura La donna della mia vita di Luca Lucini con gli aitanti Luca Argentero e Alessandro Gassman, idoli incontrastati del pubblico femminile. Il Luciano Ligabue di Niente paura di Piergiorgio Gay, i monaci massacrati in Algeria del bellissimo Uomini di Dio del francese Xavier Beauvois (Gran Premio della Giuria allultimo Festival di Cannes), e il crepuscolare Anthony Hopkins di “Quella sera dorata” dellelegante James Ivory completano un cartellone capace di soddisfare i gusti di cinefili e non.