NAPOLI.La camorra avrebbe organizzato e condotto gli assalti contro polizia e carabinieri, schierati in forze davanti alla discarica di Terzigno.
A queste conclusioni sono arrivati i pm della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Napoli, dopo avere letto una informativa consegnata due giorni fa dalla polizia giudiziaria. Gli interessi che i clan nutrirebbero nell’affaire discarica, non sono stati ancora chiariti, sarà l’indagine appena agli inizi a rivelarlo.
Alla Rotonda di via Panoramica non c’erano solo le ‘mamme vesuviane’ e le donne con il Rosario stretto nella mano destra, i ragazzi e gli adulti dei Comitati, gente pacifica che mai avrebbe assaltato le forze dell’ordine ma, anche frange di antagonisti, pronti a soffiare sul fuoco della protesta. Anche queste presenze sono state ‘registrate’ dagli investigatori e consegnate attraverso una informativa in Procura.
TRE CAMORRISTI INDAGATI. Sarebbero tre i camorristi indagati dalla Dda partenopea per le proteste violente a Terzigno. Almeno quattro clan dell’area vesuviana avrebbero infiltrato loro adepti nei giorni dei disordini tra le migliaia di cittadini antidiscarica che contestavano civilmente l’apertura di un secondo sito nella zona. Le accuse: devastazione aggravata dal metodo mafioso, interruzione di pubblico servizio per aver bloccato gli autocompattatori e detenzione illegale di armi. La camorra avrebbe addirittura ridimensionato lo spaccio in zona per concentrare le proprie forze nelloperazione rifiuti. Non è ancora chiaro a quale fetta dellaffare rifiuti la camorra stesse mirando. Tra le cosche anche quella del potente storico boss del Vesuviano Mario Fabbrocino.
BERTOLASO: “GLI ABITANTI DI TERZIGNO NON C’ENTRANO”. E mentre le indagini su questo fronte proseguono, in Prefettura si concentra l’attività del capo della Protezione civile Guido Bertolaso, che semina ottimismo: “Entro la fine di questa settimana, l’emergenza rifiuti a Napoli e nei comuni alle pendici del Vesuvio sarà sotto controllo”. Poi, l’annuncio: “Qui, non c’è più bisogno dell’Esercito: i soldati hanno fatto un ottimo lavoro e continueranno a farlo, però non spetta a loro raccogliere la spazzatura dalle strade”. Proprio sulle violenze verificatesi, Bertolaso sottolinea: “La situazione siè calmata. Ma, gli abitanti di Terzigno non c’entrano con le violenze e le molotov, non sanno neanche che cosa siano. Il 90 per 100 dei cittadiniè perbene. C’e stata una strumentalizzazione: il malaffare sguazza dove ci sono situazioni di emergenza”.
CONTINUA LA TREGUA. Un’altra notte di tregua al presidio dei manifestanti sulla rotonda di via Panoramica, la zona di accesso alla discarica Sari di Terzigno. Un corteo, composto da circa 3 mila persone, secondo quanto reso noto dagli organizzatori, proveniente da Pompei si è sciolto senza problemi dopo che i manifestanti hanno urlato una serie di slogan e cantato l’Inno di Mameli. A favorire la tregua soprattutto la sospensione dell’attività di sversamento dei rifiuti nella cava Sari. La tensione resta alta. Massima attenzione, quindi, alla ripresa del passaggio, nelle prossime notti, dei camion che devono portare spazzatura nello sversatoio. Un passaggio che nei giorni scorsi era stato caratterizzato da altissimi momenti di tensione con scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
SINDACO BOSCOREALE: “FATE PASSARE I CAMION”. Il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, lancia un appello affinché siano consentiti gli sversamenti di rifiuti, che riprenderanno probabilmente nella notte tra domani e venerdì, nella discarica Sari di Terzigno. Nei giorni di massima tensione che hanno preceduto lo stop ai conferimenti, si erano verificati scontri e assalti proprio in concomitanza con il passaggio dei compattatori diretti allo sversatoio. “Quelli che passeranno per primi – dice Langella – saranno proprio i camion dei rifiuti della zona vesuviana e in particolare di Boscoreale. Mi appello ai cittadini: è la nostra spazzatura. Dobbiamo portarla via dalle strade. Nello stesso tempo continuo a condannare ogni atto di violenza compiuto da frange isolate mentre sono con i tantissimi manifestanti pacifici”.