Bilancio, Brancaccio: “Primo passo verso il dissesto”

di Redazione

Angelo BrancaccioCASERTA. “Il riequilibrio di bilancio, che doveva rappresentare il primo momento politico di programmazione vera per l’amministrazione provinciale, ha dimostrato come il presidente Zinzi e la sua maggioranza siano davvero lontani da quello che è il compito che gli ha affidato l’elettorato.

Hanno approvato una manovra, infatti, con superficialità ed arroganza che, già nell’immediato futuro, determinerà un disavanzo d’amministrazione che costituisce il primo passo verso il dissesto”. E’ il commissario e consigliere provinciale dei Popolari per il Sud Angelo Brancaccio a suonare l’ennesimo campanello d’allarme sulla gestione economica della Provincia.

“Il nostro riequilibrio si fonda su un artifizio contabile che è rappresentato dalle entrate derivanti dalla tassa sui rifiuti che ci devono corrispondere le province di Salerno e Napoli – ha esordito Brancaccio – siamo di fronte ad undici milioni di euro quasi che sono stati inseriti sia nelle entrate che nelle somme da impegnare in uscita. Ed è qui che c’è l’inghippo. Se è vero che quegli undici milioni di euro costituiscono un’entrata è anche vero che non lo costituiscono adesso. Così come è stato costretto a confermare il revisore, quei soldi arriveranno, ma, certamente non subito. Questo significa che la Provincia ha speso dei soldi che non ha come dimostrato dall’anticipazione di cassa che ha fatto l’ente compiendo un atto unico nella storia dell’amministrazione di corso Trieste”. Brancaccio aveva anche indicato la strada per non correre questo rischio. “Avevo proposto di vincolare quelle somme alle entrate di modo che, se proprio si dovevano spendere quei soldi lo si faceva solo nel momento in cui entravano materialmente nelle casse dell’ente – ha detto – la solita miopia del presidente, però, ha fatto in modo che la mia proposta fosse bocciata”.

Il consigliere dei Popolari per il Sud spiega come, che ci fosse qualcosa che non va, è evidente nell’esito delle votazioni. “Per arrivare a venti voti, uno in più del minimo indispensabile, è stato necessario che esprimessero il loro parere favorevole presidente della Provincia e presidente del consiglio che l’etica politica e il buon gusto vorrebbero astenersi – ha detto –Se si pensa che noi siamo partiti in venticinque si capisce come ci sia qualcosa che non va. E dire che abbiamo utilizzato tutto il tempo a nostra disposizione per preparare questo capolavoro, rischiando anche di essere sciolti visto che il consiglio è stato convocato solo dopo la diffida del prefetto”.

Brancaccio spulcia un po’ i dati del riequilibrio e affonda. “Mi domando se è per la presenza delle tante fidanzate che ci sono negli staff che si è raggiunta la cifra record di cinquecentomila euro di spese telefoniche – si interroga polemico – in questo bilancio ho assistito all’esaltazione del clientelismo più spinto. Addirittura sono stati appostati cinquemila euro per consigliere per sostenere l’attività di associazioni, è stato creato un capitolo di spesa per il presidente del Consiglio per questa stessa voce, senza contare i settecentocinquantamila euro inseriti per ingaggiare quarantatre consulenti”.

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