Iran: figlio di Sakineh arrestato insieme ad avvocato e due reporter tedeschi

di Redazione

SakinehTABRIZ. Il figlio di Sakineh, il suo avvocato e due reporter tedeschi sono stati arrestati nello studio del legale, Javid Hutan Kian, a Tabriz.

La notizia, lanciata dal sito dell’International committee against execution, è stata confermata da più fonti. A quanto pare, le forze di sicurezza iraniane avrebbero fatto irruzione nello studio dell’avvocato dove era in corso un’intervista con i due giornalisti tedeschi, che sarebbero stati a loro volta fermati. Gli arresti sono solo l’ultimo sviluppo della vicenda della donna iraniana condannata in un primo momento alla lapidazione, perché colpevole di adulterio e concorso nell’omicidio del marito, e che adesso rischia la morte per impiccagione.

La portavoce dell’International Committee Against Execution, Mina Ahadi, era al telefono con uno dei due giornalisti tedeschi. “Davo una mano con la traduzione, perché i reporter non avevano trovato un interprete affidabile sul luogo e mi avevano chiesto di aiutarli”, ha affermato la Ahadi all’agenzia Ansa. In quel momento, ha proseguito, hanno fatto irruzione nello studio le forze di sicurezza iraniane. “Ho sentito tutto quello che è successo. – ha raccontato – All’improvviso, ho sentito il giornalista che ha detto ‘cosa succede?’, e poi mi ha detto ‘devo riattaccare'”. La Ahadi non ha voluto rivelare l’identità dei giornalisti, né per quali testate scrivono. Secondo il Guardian, i reporter lavorano per la Bild am Sonntag, l’edizione domenicale del tabloid tedesco. L’agenzia locale Isna, citando fonti della giustizia, afferma invece che sono stati arrestati due “finti” giornalisti stranieri.

“È una notizia che occorre innanzitutto verificare, cosa che ovviamente faremo” afferma il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari. “Continuiamo, naturalmente, a seguire il caso della donna iraniana condannata a morte e della sua famiglia con la massima attenzione e in raccordo con i nostri partner europei”, ha aggiunto. Anche il ministero degli Esteri tedesco sta verificando la notizia. “Abbiamo ricevuto questa informazione – dice un funzionario che non vuol essere citato – e la stiamo verificando, la nostra ambasciata sul posto è impegnata al massimo”. Tuttavia, ha aggiunto, “non abbiamo ancora alcuna conferma”.

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