ISTANBUL. Un morto e almeno 22 feriti in centro a Istanbul, in Turchia,per una bomba esplosa domenica mattina alle 10.30 ora locale (le 9.30 in Italia).
L’esplosione è avvenuta nella centralissima piazza Taksim, centro nevralgico della metropoli sul lato europeo della città.
Un portavoce della polizia ha confermato che l’attentato è stato portato a termine da un kamikaze che aveva cercato di salire sul pulmino delle forze dell’ordine parcheggiato sul lato nord di piazza proprio per monitorare la manifestazione. Gli agenti sono riusciti a respingerlo anche se l’attentatore è riuscito a farsi esplodere. Nella piazza la polizia ha poi trovato altri ordigni inesplosi, disinnescati dagli artificieri.
L’emittente privata Ntv ha trasmesso le immagini di un corpo disteso sull’asfalto della piazza, che sarebbe quello del kamikaze. I feriti sono dieci poliziotti e 12 civili, di cui due gravi: sono agenti che stavano presidiando una manifestazione di protesta di alcuni studenti. La piazza dunque era molto affollata. Fonti del Consolato generale d’Italia ad Istanbul, che dista poche centinaia dalla grande piazza Taksim, hanno riferito che non risultano finora italiani coinvolti nell’esplosione ma il consolato sta comunque svolgendo accertamenti. L’intera zona è stata isolata.
Le modalità dell’attentato e il fatto che sia stato compiuto da un kamikaze inducono gli inquirenti a pensare a un’azione di Al Qaeda più che a un attacco dei ribelli curdi. Questi ultimi, nella loro lunga e sanguinosa lotta contro il governo di Ankara, hanno fatto ricorso a un solo kamikaze in un attentato compiuto nella capitale turca nel 2003. Al Qaeda invece, negli ultimi anni, ha messo a segno in Turchia diversi attacchi suicidi. Ma diversi osservatori ricordano che proprio domenica scadeva l’ultima tregua unilateralmente dichiarata dal Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) in attesa che il governo di Ankara avvii un fattivo dialogo con i responsabili del movimento separatista.