GRICIGNANO. Credevano volesse fare il furbo per non farsi sottrarre la moto e gli hanno esploso un colpo di pistola contro, fortunatamente a salve.
E accaduto nel primo pomeriggio di mercoledì a Gricignano, nei pressi del cimitero comunale, in via Casolla. Un ingegnere del posto, M.F., trentenne, intorno alle 13 si era recato con la sua Yamaha Mt nei campi al confine con Succivo, lasciandola per circa unora e percorrendo a piedi la zona per fare footing. Dopo circa unora di corsa, risaliva in sella e si dirigeva in direzione del centro cittadino.
Poco prima dellincrocio del cimitero lo affiancava uno scooter Honda Sh, con a bordo due ragazzi, entrambi ventenni, italiani, con il capo coperto da casco semintegrale, uno dei quali, che sedeva dietro, pistola in pugno, gli intimava di fermarsi e consegnare la moto. Sarà stato un improvviso problema meccanico ma, inspiegabilmente, per sfortuna dellingegnere, la Yamaha si spegneva. M.F., quindi, non aveva scelta: scendeva dalla sella e si allontanava a piedi. Solo che i due malviventi non riuscivano a far ripartire il mezzo e gridavano allingegnere di ritornare indietro: pensavano, infatti, che si fosse innescato lantifurto e che il giovane avesse addosso qualche piastrina che, in quanto a distanza dal veicolo, impedisse alla centralina elettronica la partenza. Lingegnere, però, si dava alla fuga e a quel punto il rapinatore armato esplodeva un colpo di pistola in sua direzione. Il giovane si fermava, restava di sasso per qualche secondo, poi continuava a scappare verso il cimitero. E stavolta per lui arrivava il colpo di fortuna: nonostante lorario post-pranzo, fuori al luogo sacro cerano alcune persone, la cui presenza costringeva i malviventi ad abbandonare la motocicletta e a scappare.Poco più tardi, l’ingegnere si recava presso la locale stazione dei carabinieri per sporgere denuncia.