MODENA. Un dramma che ricorda la tragedia di Hina Saleem, quello accaduto a Novi di Modena, dove padre e figlio puniscono a sprangate una giovane che rifiuta il matrimonio combinato e poi con un sasso mettono a tacere per sempre la madre che difendeva la figlia.
Quest’ultima è grave, ma non in pericolo di vita. È accaduto attorno alle 16.30 nel cortile di un edificio di Novi di Modena, in via Bigi Veles 38. In quella casa la famiglia, madre, padre e cinque figli, vivono da alcuni anni. La ventenne Nosheen si ribella alla decisione familiare di darla in sposa a un connazionale. In casa ci sono anche due degli altri tre figli più piccoli della la coppia, Hamad Kahn Butt, operaio di 53 anni, e Begm Shnez, 46.
A colpire la ragazza con una spranga sarebbe stato il fratello di 19 anni, Humair Butt, anche lui operaio, aiutato dal padre, che poi avrebbe impugnato una pietra con la quale colpire la moglie, di 46 anni, uccidendola. Alla scena hanno assistito alcuni vicini, che hanno chiamato i soccorsi. Sono intervenuti il 118, per una corsa verso il grande ospedale di Baggiovara. I carabinieri hanno fermato padre e figlio li hanno portati in caserma a Novi per un lungo interrogatorio: i due hanno scelto di fare scena muta.
Al termine dell’interrogatorio Hamad Kahn Butt è stato arrestato per l’omicidio della moglie Begm Shnez e il figlio Humair Butt per il tentativo di omicidio della sorella Nosheen. Resta confermato il movente: a scatenare il
pestaggio della giovane e le sassate sulla madre sarebbe stata la ribellione della ragazza alle nozze combinate e della madre per le violenze contro la figlia. Già in passato ci sarebbero stati episodi di maltrattamenti in famiglia, anche ai danni della donna uccisa. I due arrestati sono stati portati nel carcere di sant’Anna.
Nel paesone della provincia modenese la comunità pakistana è grande, impiegata soprattutto in agricoltura. Sconcerta la somiglianza tra questa storia e quella di quattro anni fa nel Bresciano, per la quale Mohamed Saleem, il padre di Hina, è stato condannato a 30 anni di carcere, mentre i due cognati della vittima hanno avuto 17 anni a testa per avere aiutato il padre ad occultare il cadavere. A Novi un rifiuto di nozze combinate, a Sarezzo la voglia di vivere liberamente la relazione col proprio fidanzato italiano. In entrambi i casi, la logica del possesso fino alle più estreme conseguenze ha reso spietati assassini due padri. E soggiogate fino alla morte le mogli, le figlie.
Il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, chiederà di essere ammessa parte civile nel processo contro Hamad Khan Butt. Anche questo èun modo per essere vicina alle giovani immigratem ha spiegato la Carfagna, invitandole a denunciare ogni sopruso prima che sia troppo tardi.