ROMA. “Siamo convinti che la Banda della Magliana sappia che fine abbia fatto Emanuela Orlandi. Per far luce sulla sua scomparsa stiamo monitorando attività passate e presenti dellorganizzazione e faremo altrettanto anche per quelle future degli ex appartenenti, di coloro che facevano parte di questa holding criminale”.
Lo ha detto il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, titolare degli accertamenti, insieme con il sostituto Simona Maisto, sulla sparizione (giugno 1983) della figlia di un dipendente del Vaticano.
MANLIO VITALE. Nella rete degli “osservati”, secondo quanto si è appreso, è finito Manlio Vitale, 61 anni, noto come “Er Gnappa”, arrestato il 3 ottobre scorso a Caserta, con altre sei persone, durante un tentativo di assalto al caveau di una banca. Quellindagine, tra laltro, potrebbe finire per competenza al vaglio della procura di Roma. Il monitoraggio di Vitale, già ritenuto legato a Enrico De Pedis ed a Maurizio Abbatino, scaturirebbe dalle testimonianze, tra gli altri, di Maurizio Giorgetti, 56 anni, ex esponente dellestrema destra romana il quale, sentito a proposito del caso Orlandi, affermò di aver ascoltato due esponenti della Banda della Magliana mentre parlavano del rapimento della ragazza in un ristorante. Lipotesi prospettata da Giorgetti è che il rapimento di Emanuela potrebbe essere stato attuato con lobiettivo di recuperare danaro appartenuto a Vitale.
LA MADRE DI EMANUELA. “È confortante sapere che la magistratura continui ad indagare per scoprire qualcosa su Emanuela”. Maria Orlandi, la mamma della ragazza scomparsa il 22 giugno del 1983, continua a sperare di avere notizie sulla figlia. In questi giorni si sente “molto addolorata” per la barbara uccisione di Sarah Scazzi: “Penso allo strazio di quei genitori. Quella ragazza aveva l’età della mia Emanuela”, dice. La notizia che la Procura di Roma punti tutto sulla Banda della Magliana per fare luce sulla scomparsa di Emanuela le dà un po’ conforto. Interpellata dall’Adnkronos, la signora Maria afferma: “La speranza di una madre non muore mai anche se 27 anni senza sapere nulla pesano. Ci fa piacere sapere che si continui ad indagare”. La mamma di Emanuela, nonostante gli anni trascorsi, continua a sperare e ad appellarsi affinchè venga fatta luce sulla vicenda. “In passato – ricorda – papa Wojtyla si prodigò parecchio per la causa. Gli appelli sono importanti perchè aiutano a non fare cadere nel dimenticatoio le persone. Io continuerò sempre a farne, sperando sempre che sia la volta buona”. Nella casa a due passi dal Vaticano (Emanuela era figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia), Maria Orlandi conserva ancora le bambole con cui giocava Emanuela.
ALEMANNO: “TRASLARE SALMA DE PEDIS”. “Non voglio interferire con le scelte interne alla chiesa o al mondo cattolico ma credo sarebbe opportuno traslare la salma di un capo di una organizzazione che di fatto è stata mafiosa e portarla fuori dalla chiesa nella quale si trova”. Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno rispondendo a chi gli chiedeva un commento sullappello di Walter Veltroni affinchè la salma di Renatino De Pedis sia traslata dalla basilica di Sant Apollinaire a Roma. “Ricordo – ha aggiunto – che papa Wojtyla ha pronunciato una scomunica nei confronti di tutte le organizzazioni di carattere mafioso e nei confronti della criminalità organizzata. Di fronte a questo credo sia giusto e coerente traslare la salma”.