ROMA.La Procura di Roma chiederà al gip l’aggravamento della misura cautelare, ossia il trasferimento in carcere, per Alessio Burtone, il ragazzo di 20 anni ora ai domiciliari che, dopo una lite in coda alla stazione metropolitana Anagnina di Roma, …
… ha colpito con un pugno in faccia lo scorso venerdì 8 ottobre Maricica Hahaianu, infermiera romena 32enne deceduta venerdì sera, dopo una settimana di coma, al Policlinico Casilino di Roma.
OMICIDIO PRETERINTENZIONALE. L’iniziativa della Procura è legata al fatto che sono cambiate le esigenze cautelari per Burtone, ora accusato di omicidio preterintenzionale dopo la morte dell’infermiera. La Procura aveva già fatto ricorso al Tribunale del Riesame il 14 ottobre per chiedere l’emissione della custodia cautelare in carcere per Burtone, impugnando la decisione del gip di metterlo ai domiciliari. Gi in sede di convalida dell’arresto il pm Antonio Calaresu si era opposto alla richiesta di arresti domiciliari. Il gip, comunque, aveva deciso di concedere al giovane la misura più attenuata.
BURTONE: “HO PAURA”. Appresa la notizia del carcere, Burtone ha detto al suo legale Fabrizio Gallo di “aver paura di tornare in prigione. Non volevo fare del male e provocare la morte di nessuno: sono profondamente pentito di quello che ho fatto”. “Sono stato sfortunato, – ha aggiunto – non credevo che colpendola avrei potuto provocarne la morte. Sono pentito amaramente. Sono molto provato e soprattutto molto dispiaciuto”, ha detto al suo avvocato. “Ora che i magistrati chiederanno il trasferimento in carcere del ragazzo – dice all’AdnKronos l’avvocato Gallo – cambia tutto. Stiamo valutando come meglio procedere per la sua difesa”. La famiglia dell’infermiera, attraverso il suo legale Alessandro Di Giovanni dice: “È giusto che ora quel ragazzo vada in carcere. Oggi però il nostro dolore è immenso ed è per Maricica che non c’è più”.
“FUTILI MOTIVI”. Dal momento della morte della Hahaianu, la Procura ha contestato all’indagato il reato di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi, cioè un litigio mentre lui e la romena erano in coda dal tabaccaio per l’acquisto del biglietto della metro. “Ma la fila al tuo paese non la fai?, avrebbe detto Burtone all’infermiera, secondo il capo di imputazione, scatenando così la reazione della donna. “Alessio sta male – ha detto il penalista – è scioccato, ha paura di andare in carcere. Ma in questo momento ci vuole grande rispetto per una persona che ha perso la vita, quanto accaduto è molto grave”.
ALEMANNO: “COMUNE PARTE CIVILE”. “Comune di Roma parte civile”. Così ha annunciato il sindaco di Roma Gianni Alemanno in merito alla morte di Maricica Hahaianu, l’infermiera romena 32enne in coma per un pugno dopo una lite in metrò e deceduta venerdì sera. “Siamo tutti colpiti dal fatto che una donna possa morire per motivi così futili, per un’aggressività senza senso, – ha aggiunto il sindaco – saremo vicini alla famiglia pagando le spese per i funerali e il trasporto della salma. Ho conosciuto per qualche momento il marito Adrian e mi è sembrata un’ottima persona, il che dimostra che ci sono tantissimi immigrati che lavorano seriamente e con grande impegno a favore della comunità italiana. Dobbiamo quindi superare ogni pregiudizio – ha concluso – perché la violenza e le buone azioni possono arrivare da qualsiasi parte”.
AUTOPSIA. E si terrà lunedì mattina all’istituto di medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma l’autopsia dell’infermiera. Il pm Antonio Calaresu ha affidato l’incarico al professor Paolo Arbarello, che dovrà capire, oltre alle cause che hanno determinato la morte, le ragioni per cui la donna è uscita dal coma per poi rientrarvi nel giro di pochissimi giorni. Gianluca Albertacci, invece, è il consulente nominato dalla difesa.