Piemonte, il CdS ferma il riconteggio. Cota: “Abbiamo vinto”

di Redazione

Roberto Cota TORINO. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da Roberto Cota e ha quindi sospeso la sentenza del Tar di Torino che ha deciso il riconteggio delle schede per le ultime elezioni regionali del 28-29 marzo di questanno.

Lo ha spiegato l’avvocato del presidente Cota, Luca Procaci. In particolare, laquinta sezione nel dispositivo sottolinea che “considerato che all’esito della decisione in camera di consiglio è emersa la fondatezza dell’appello” di Cota e “l’infondatezza degli appelli incidentali proposti da Mercedes Bresso e dagli altri liti consorti, ha accolto l’istanza cautelare e per l’effetto ha sospeso integralmente l’efficacia della sentenza impugnata”.

“Abbiamo vinto, ora chiamo subito Bossi” sono state le prime parole pronunciate da Roberto Cota. Una gioia condivisa dal suo legale che spiega: “Il Consiglio di Stato ha giudicato fondato il ricorso nel merito e quindi il giudizio non potrà in alcun modo essere cambiato. In questo modo è sospesa l’efficacia della sentenza del Tar”. La quale, emessa lo scorso luglio, aveva accolto parzialmente i ricorsi elettorali del centrosinistra dichiarato invalide circa 15mila schede elettorali delle ultime regionali e disposto il riconteggio, iniziato e ormai completato in tutte le province piemontesi tranne Torino. “E’ una straordinaria vittoria – dichiara l’avvocato Luca Procacci – il Tar ha sospeso integralmente l’efficacia della sentenza. Noi ci speravamo fin dall’inizio e pensavamo di essere nel giusto, adesso la soddisfazione è enorme”.

Di diverso tono, come ovvio, la reazione di Mercedes Bresso, candidata del centrosinistra sconfitta da Cota con uno scarto minimo. “Se la decisione del Consiglio di Stato vuol dire che entrambe le liste sono valide, rimango stupefatta – ha commentato – . Se, invece, vuol dire che il riconteggio non ha senso questa è un’ipotesi come le altre, cioè può anche voler dire che le liste non sono valide. Attendiamo di capire la sentenza”. In ogni caso, ha detto, “le sentenze si rispettano”. “Valuteremo nel merito – ha aggiunto – quando si conosceranno le motivazioni dell’ordinanza emessa dalla quinta sezione”.

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