La maggioranza: “Con questa opposizione non può esserci dialogo”

di Redazione

Angelo BrancaccioORTA DI ATELLA. Riportiamo l’intervento del coordinamento politico della maggioranza consiliare guidata dal sindaco Angelo Brancaccio che lancia dure accuse all’opposizione.

Dopo l’insediamento del nostro governo cittadino, avvenuto lo scorso 27 e 28 marzo, data nella quale l’elettorato, con una schiacciante percentuale, ci ha legittimato a governare Orta per i prossimi cinque anni, abbiamo cercato di stabilire con le opposizioni un corretto rapporto democratico basato su una dialettica e un confronto costruttivo, fermo restando il pieno rispetto del ruolo assegnatoci dal popolo sovrano.

In verità, la rottura all’interno del gruppo e tra i partiti della coalizione “Patto per Orta”e non di meno la differenziazione tra il gruppo consiliare del Pdl e la dirigenza ufficiale dello stesso partito, non lasciavano ben sperare. Ma noi, coltivando la mera illusione di trovarci di fronte persone quanto meno predisposte ad un sano dialogo, ugualmente abbiamo tentato di essere democratici a tal punto da predisporci a più riprese in modo tale da creare un clima sereno onde evitare inutili tensioni che danneggiano la nostra cittadina che ad oggi non merita questo. E lo abbiamo fatto non certo per mancanza di graniticità, essendo come più volte abbiamo sottolineato una vera “squadra” coesa ed affiatata. L’ultima dimostrazione l’abbiamo data, infatti, il giorno 10 ottobre quando, durante un nostro pubblico incontro con la cittadinanza, ci siamo appellati al buon senso dell’opposizione affinché qualora ci fossero stati i presupposti, si potesse riprendere un confronto politico serio per portare avanti un progetto ed un programma di cui unici beneficiari devono essere i nostri cittadini.

Le risposte ci sono pervenute in tempi alquanto brevi mediante due iniziative a dir poco inqualificabili sotto l’aspetto morale e politico. Un comizio dei consiglieri eletti del Pdl che si è rivelato la solita recita male interpretata farcita di scemenze che altro non erano frutto della disinformazione e ignoranza amministrativo-politica dei suddetti, i quali non hanno risparmiato i pochi convenuti ad ascoltare offese ed ingiurie lanciate, per giunta, da chi politicamente non ha mai rappresentato nulla nel nostro paese o se ha rappresentato qualcosa non certo è qualcosa di dignitoso.

E non poca meraviglia ha destato in noi la squallida “caduta di stile” del capogruppo Rainone, esponente del Pd locale, che ha preso la parola durante lo stesso comizio, non certo per rimarcare la loro posizione politica agli antipodi bensì (e qui potrebbe diventare un caso singolare in Italia) per sottomettersi al capogruppo Pdl Damiano ed appoggiarlo nella “lotta a questa amministrazione” riconfermando la stranezza e anomalia nel trovarsi tutti insieme (appassionatamente) dall’estrema destra all’estrema sinistra passando per il centro e convergendo in quello che non è più uno scontro politico ma continua purtroppo ad essere uno scontro personale, nonostante sembrava fosse ormai stata fatta chiarezza nel momento stesso in cui un popolo, maturo ed intelligente più di quanto noi stessi pensiamo, sceglie da chi farsi rappresentare.

L’altra iniziativa è stato il solito noiosissimo e lunghissimo volantino dell’Udc che riesce ad esprimersi solo mediante missiva negli ultimi mesi. Un partito che si ostina ad affermare di essere partito quando noi tutti sappiamo bene che è formato da una famiglia (cognato, genero, nipote e cugino) e da una appendice fuoriuscita dai Popolari per il Sud (ex Udeur). Un volantino sconclusionato che è un concentrato di falso moralismo e di offese.

Siamo costretti per l’ennesima volta a rimarcare che siamo una maggioranza fatta di una moltitudine di cittadini dotati di neuroni attivi e pensanti che democraticamente si riuniscono, discutono e decidono collegialmente. In ogni caso, meglio essere pecore (animali buoni e docili che seguono con fiducia il proprio pastore) anziché essere i “leccaculo di turno” (i cittadini ci perdoneranno la scurrilità del termine) di chi può appagare il famelico interesse personale e familiare.

E’ chiaro, però, che a questo punto con questi consiglieri non ci sono più i margini di alcun tipo di rapporto sia esso politico e/amministrativo. Pertanto, andremo avanti in consiglio comunale forti della nostra maggioranza democraticamente conquistata.

Siamo interessati però (e ci muoveremo in questa direzione da subito) a stabilire un proficuo confronto con le forze politichee dirigenziali presenti sul territorio, con tutti i movimenti e le associazioni rappresentanti della società civile che, pur non avendo consiglieri comunali, rappresentando i bisogni, le esigenze e le aspirazioni reali dei cittadini e non il nulla rappresentato da quelli che dovrebbero essere i nostri interlocutori (e che non lo saranno più). Prendiamo atto, che stando così le cose siamo destinati fortunatamente a vincere ancora per molto essendo noi la vera alternativa a questa opposizione.

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