PARETE. Nel consiglio comunale di giovedì 7 ottobre sulla questione ambientale è stata approvata ad unanimità una proposta dellassessore alle attività produttive Gino Pellegrino.
Si tratta dell’installazione di telecamere nei punti nevralgici del paese: all’entrata e all’uscita delle stradine rurali, fuori al comune e, dove in genere si formano i cumuli d’immondizia. L’investimento sarà sicuramente inferiore ai costi che si sostengono per la rimozione degli ingombranti e dei rifiuti pericolosi che abusivamente sono scaricati in questi posti.
Ho notato con disappunto commenta Pellegrino che ad alcuni piace discutere del problema ambientale, ma non per risolverlo. Infatti, l’opposizione non ha partecipato alla discussione. E bastato poco per sottrarsi dal consiglio comunale. Non vedo corretto nei confronti dei cittadini e del consiglio abbandonare l’aula consiliare sulla questione ambientale perché il sindaco era assente (per sopravvenuti e importanti impegni). Penso che i cittadini abbiano onorato i consiglieri comunali eleggendoli con il proprio voto, gli stessi sono obbligati a confrontarsi, discutere e decidere sulle cose da farsi a prescindere dalla presenza o meno del sindaco. Inoltre, va aggiunto che era presente Daria Iavarone, vicesindaco e delegata allambiente, che ha esposto in maniera puntuale sulla questione, portando tanti elementi di novità al consiglio comunale, ma lopposizione non lha voluta neanche ascoltare. In questo ho letto un tentativo di delegittimazione, forse perché qualcuno non vuole riconoscere la carica e il ruolo di una ragazza giovane e capace impegnata in politica. A mio avviso si sono qualificati da soli con un comportamento veramente infantile.
Purtroppo, continua Pellegrino sulla questione rifiuti, non è colpa nostra se i Comuni della Campania sono stati espropriati nell’attività di raccolta e gestione dei rifiuti. A volte questo lo dimentichiamo. Per i comuni con meno di 15mila abitanti sono i consorzi che per legge hanno la gestione. Mentre i consorzi che funzionano sono quelli che nascono su base volontaria con seri progetti industriali e tra pochi comuni, invece nel caso nostro parliamo di consorzi obbligatori enormi dove diventano complicate le scelte aziendali. Se a questo aggiungiamo che al consorzio e, quindi, indirettamente ai comuni e ai cittadini sono stati caricati anche i costi degli errori e delle emergenze passate possiamo capire perché la Tarsu è arrivata a certi livelli.
Il tavolo dei sindaci dellagro aversano conclude lassessore è positivo, ma non basta. Uno dei problemi che vive il Comune di Parete è lo scarico abusivo di rifiuti solidi urbani, ingombranti e pericolosi, non penso che al tavolo dei sindaci riusciranno a risolvere questo.