SANTARPINO. La Pro Loco di SantArpino, la scorsa primavera, ha promosso una rassegna letteraria dal titolo Sulle Orme del Cantor dEnea, prendendo spunto dal viaggio che Virgilio fece in Atella nel 30 a.C, su invito di Mecenate, …
… il quale aveva l’intenzione di rallegrare limperatore Augusto, reduce dalle fatiche della II guerra punica, con canti e poesie.
Per loccasione Virgilio, in terra atellana, lesse per la prima volta lopera compiuta delle Georgiche; lassociazione , oggi, volendo ricordare levento, ha promosso una serie di incontri di lettura e critica di testi, stilati da autori locali e provenienti dai vicini Comuni, con lintenzione di omaggiare ciò che fu la doviziosa Atella.Il prossimo appuntamento, che cade il giorno 17 Ottobre c.a., vede protagonista Fenicia, sogno di una stella a Nord-Ovest di Giuseppe Limone.Lautore , oriundo di SantArpino, è professore ordinario presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Giurisprudenza. Nel 1980 gli è stato conferito il Prix Emmanuel Mounier, premio internazionale attribuito ogni tre anni dallassociazione degli amici di Emmanuel Mounier, per una ricerca sul personalismo.
Levento sarà osservato e approfondito dallintervento di tre autorevoli relatori: il prof. Umberto Cinquegrana, Pasquale Cominale, Salvatore DAngelo, che, insieme allautore , discuteranno dei temi relativi allo scritto. Tra una relazione e laltra, levento verrà allietato dalla lettura di alcune poesie dellautore , interpretate da due attori di compagnie teatrali locali, Dino Arbolino e Francesco DErrico.Il tutto verrà moderato dal dottor in Lettere Giuseppe DellAversana.
A dare inizio alla manifestazione saranno gli interventi della coordinatrice della rassegna Maria Cinquegrana, e del Presidente della Pro Loco Aldo Pezzella, che presenteranno il progetto ed esporranno i motivi per cui tale evento è stato promosso. E possibile definire Fenicia, Sogno di una Stella a Nord Ovest un lungo poema in cui la Fenicia viene esaminata e celebrata sotto tre chiavi diverse: Fenicia intesa come terra fertile prolifica e produttiva degli antichi fenici, simbolo di progresso e sviluppo; Fenicia, nome prominente che il Poeta ha dato alla sua secondogenita; Fenicia, intesa come lUccello mitologico, che dava fuoco a se stesso per risorgere dalle sue generi, purificato, che è diventato nel Cristianesimo simbolo della Resurrezione di Cristo. E un testo pregno di riferimenti classici, citazioni letterarie nascoste, che solo lautore Limone può fare, data lelevata cultura di cui si è insignito durante tutta la sua vita dedita allo studio più rigoroso e metodico.
Nonostante i tre motivi diversi di cui lopera si nutre, è da vedere il tutto come un unicum , un solo motivo, in quanto lo scrittore intende fare un percorso interiore che lo porti alla fine, a una rigenerazione dellanima. Una sorta di nuova nascita, in cui la vita è più consapevole, conscia, informata, in cui le azioni del Poeta sono giuste, vere, non più dettate dall istinto, da un impulso naturale. Ma da persona ormai matura, è cosciente di ciò che fa e dice, presente a se stesso e agli altri come nuovo uomo, uomo di Fede innanzitutto, uomo che ha trovato la forza interiore muovendola dalla sofferenza, dal dolore che la vita non gli ha risparmiato. La Fenice sa attendere, sa divincolarsi dalle assurdità della vita, dalle angosce, e sa risvegliarsi a nuove albe in modo fresco, gioviale e più forte di prima.