SUCCIVO. Lestate è finita, e con essa il tempo della profonda riflessione politica che in questi mesi ha visto protagonista la classe dirigente del Partito Democratico di Succivo.
I prossimi appuntamenti elettorali (congresso, elezioni amministrative) hanno reso ancor più doveroso per i democratici affrontare la ripresa dellattività politica autunnale con maggiore senso di responsabilità. Che nel modo di essere del Partito Democratico fosse necessario un cambio di passo era evidente già da tempo, affermano dal coordinamento cittadino. Un primo, forte, segnale di inversione di tendenza era stato dato nel marzo scorso dal gruppo consiliare, dimessosi per fare chiarezza in un momento di stasi politica per il paese. Oggi il direttivo del partito è consapevole di dover operare scelte fondamentali sulla scorta delle quali si dovrà giudicare lattendibilità del Partito Democratico di domani. Nellottica di tale chiarezza si è deciso di sgombrare il campo da equivoci e fraintendimenti, partendo innanzitutto dal concetto di nuovo.
Il Pd si chiede: Chi rappresenta quel nuovo, la cui promozione occupa una posizione di primordine nei programmi di tutti i movimenti politici? I giovani pasionari che mettono anima e corpo in nuovi progetti politici pieni di speranze, forza e con la voglia di differenziarsi dalla politica dei loro padri, fallita perché non è riuscita a creare coesione nel momento di maggior distanza tra i cittadini e i loro rappresentanti? O i decani degli affari pubblici che per anni hanno preferito restare nelle retrovie e oggi avvertono lesigenza irrefrenabile di calcare il palcoscenico della scena politica? Chi è da considerare veramente nuovo?.
Al riguardo il Partito Democratico di Succivo ha idee più che chiare: Sorvolando i dati anagrafici o i curricula degli aspiranti rappresentanti politici, ciò che si intende bocciare senza riserve è la vecchia politica quella per cui si porta avanti solo l’interesse personale o del singolo. Con ben pochi grilli per la testa e molta umiltà, le giovani leve del Pd sono disposte ad offrire la forza dirompente del proprio potenziale creativo purché sia altrettanto netta da parte dei decani la rottura verso lidea di politica come estetica del potere. In altre parole la nuova stagione che si punta ad inaugurare dovrà essere scevra da personalismi, posizioni di predominanza, leadership più o meno presunte, in favore di collegialità, condivisione, partecipazione, confronto. In fondo il Partito Democratico è stato da sempre laboratorio di idee e programmi, convinto che fare politica rappresentando le esigenze dei cittadini, riconoscendo ruolo e dignità ai singoli elettori, creando classe dirigente alimentandola nel dibattito e nel confronto, sia una delle funzioni vitali della società democratica.
Come è facilmente intuibile, però, il momento di crisi che ha investito lintera nazione ha avuto una profonda ricaduta anche a livello locale. In una società oggi assuefatta, – sostengono dal Pd – priva di punti di riferimento in base a cui orientarsi e aggregarsi, è venuta meno la fiducia nei partiti, e come dare torto ai cittadini? Difficile non provare sconcerto e senso di precarietà quando idee, valori, norme, istituzioni appaiono tanto confusi. La cosa grave è che lassuefazione ci porta alla tolleranza, ci porta a considerare queste cose come solite, consentendo allinerzia di diventare sistema e non eccezione. Ecco perché il Partito Democratico ha scelto di rompere il silenzio e di aprirsi ad un sereno confronto con il paese: non più preclusioni dettate da collocazioni politiche ma un dialogo ad ampio respiro con tutte le parti politiche, economiche e sociali sinceramente interessate al futuro di Succivo.
Lobiettivo è costruire una prospettiva di governo che parta dalla gente, attraverso incontri con la società civile, confronti con gli altri partiti politici, dibattiti a tema. Ciò che chiederemo ai nostri interlocutori spiegano i democratici sarà la convinta partecipazione a scelte impegnative per il nostro paese più che lesercizio in calcoli aritmetici per disegnare future alleanze di governo.
Il Pd ritiene che le primarie (pezzo della loro ragione sociale) rappresentino il modo migliore di interpretare l’esigenza di apertura alla società; fermo restando che ciò che tiene unite le maggioranze è la forza delle idee e non le coalizioni a geometria occasionale. Questo il Partito Democratico di Succivo lo ha capito, conclude il coordinamento.