Eureka e Insieme: “Una città vivibile è una città civile”

di Redazione

 TRENTOLA DUCENTA. Il movimento “Eureka” ed il circolo socio-culturale “Insieme” chiedono con forza una riqualificazione del centro storico che consenta una nuova vivibilità urbana.

“Un centro storico, che sin dal passato si è sviluppato caoticamente, sotto l’impulso della domanda di nuove case. Oggi più che mai ha bisogno di spazi comuni, per riacquistare vivibilità e per dare quel giusto decoro alla stessa città.

E’ noto a tutti che nella centralissima via Roma, adiacente la chiesa parrocchiale di San Giorgio martire, solamente qualche mese fa, si è proceduto all’abbattimento di un fabbricato di civile abitazione. Lo stesso fabbricato è stato acquistato da una società con il compito di provvedere all’abbattimento del manufatto e della sua nuova costruzione, conservando tuttavia la medesima destinazione d’uso. Pur contemperando le esigenze e gli interessi della società acquirente e tutelando la famiglia che ha abitato lo stabile, sarebbe opportuno che l’Ente Comune, oggi rappresentato dalla triade dei commissari, iniziasse uno studio di fattibilità per l’acquisizione di tale spazio per destinarlo ad interventi di interesse pubblico.

Al fine di restituire al centro storico della città di Trentola Ducenta una nuova vivibilità urbana, sarebbe opportuno, avviare una nuova politica di infrastrutture da inserire in un nuovo strumento di pianificazione urbanistica.Nel caso specifico sarebbe interessante prevedere il recupero dell’area adiacente la parrocchia di San Giorgio martire, e destinarla alla ricomposizione di spazi verdi e/o alla costruzione di una piazza con accanto un’area adibita a parcheggio. Tutto questo al fine di facilitare la mobilità e migliorare di conseguenza la qualità della vita, limitando i fenomeni della congestione del traffico e assicurando ai cittadini percorsi pedonali adeguati.

E’ urgente per la nostra città correggere alcune distorsioni e alcuni squilibri: la capacità di sviluppo edilizio deve essere distribuita equamente e diffusamente su tutto il territorio comunale, privilegiando soprattutto la periferia. La cerniera tra centro e periferia dovrà essere costituita da infrastrutture di raccordo, oltre come è ovvio, da una rete viaria adeguata, da spazi collettivi, da luoghi di incontri.

Insomma, Trentola Ducenta non deve avere borgate in degrado, poiché la distanza fisica tra centro e periferia non è tanto grande da giustificare distacco e diversità di status: deve invece divenire una città policentrica, arricchita dalle sue radici dei suoi ambiti territoriali, ma di eguale pregio nelle componenti che ne definiscono l’identità complessiva. La nostra voce è volta unicamente alla costruzione di proposte concrete, possibili, non ha l’accenno della critica sterile ma è pervasa da un unico obiettivo: il bene della città e il suo sviluppo integrale”.

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