Certo è che esiste in maniera libera e consolidata ciò che abitualmente chiamano “il mestiere più antico del mondo” ed esiste non solo ai margini di stradine secondarie, dove alla luce di fuochi si intravedono vecchie e nuove portatrici d’amore, esiste anche nelle città. Non è da meno la città di Aversa, in cui leggende metropolitane si intrecciano a nuovi modi di concepire l’approccio sessuale. Ma come in ogni città di provincia che si rispetti anche questo deve essere fatto nel riserbo più totale.
Alla cronaca balzano di tanto in tanto le vicende colorite e colorate degli incontri a luci rosse negli istituti di bellezza siti sul territorio cittadino. Si fantastica di bellissime e disponibili massaggiatrici pronte a soddisfare ogni richiesta ed esigenza dei clienti, massaggio shiatsu e ayurvedico e tanto tanto altro. Salvo poi incontrare al posto di un facoltoso cliente un carabiniere in borghese che le denuncia e le fa “chiudere”. Ma per chi è più tradizionalista e meno fantasioso esiste anche il metodo dell’incontro diretto con annessa contrattazione.
La caratteristica, tipica situazione da domanda ed offerta in pubblica via. In particolare nel bel mezzo del Parco Argo-Coppola si possono osservare un paio di signore sulla quarantina, normalmente abbigliate, altezza media, capelli scuri e dall’apparenza di casalinghe che si apprestano al rito della spesa quotidiana, contrattare prestazioni sessuali con i clienti di turno. Il tutto si svolge in modo molto “normale”. La signora viene avvicinata dal cliente di turno (nella maggior parte dei casi giovani dall’aspetto anonimo), si accosta all’auto e dopo pochi minuti sale e si allontana con il cliente. Dopo poco la si rivede allo stesso posto, magari intenta a parlare al cellulare, che si incammina verso un altro punto della città, pronta per un nuovo incontro ravvicinato. Il tutto avviene in modo silente, quasi anonimo, come del resto anonimo è anche l’aspetto della meretrice.
Ma nell’era dei social network non poteva mancare la vendita diretta dei prodotti. Immaginate ad esempio il più famoso, Facebook: sembra che proprio lì ci sia una sorta di compravendita normanna, neanche tanto silente, di casalinghe e giovani professioniste dedite ad incontri molto particolari. La contrattazione avviene proprio tramite lo strumento di socializzazione più in uso al mondo, e consente di vedere la merce in tutte la sua forma e sostanza. I più anziani non hanno dimenticato lo scandalo che investì Aversa nei primi anni ‘80, in cui casalinghe annoiate per denaro si concedevano a clienti facoltosi incontrandoli in un noto centro sportivo della città. Insomma, come per dire cambiano i tempi, i modi, ma il mestiere più antico del mondo non tramonta mai.