AVERSA. Lelezione dei revisori dei conti avvenuta a conclusione del consiglio comunale di venerdì ha ancora una volta segnato la debolezza di una maggioranza incapace di esprimere convergenze concrete.
Ancora una volta perché già lelezione della commissione consultiva di supporto a quelle cultura, ambiente e urbanistica, avvenuta una ventina di giorni fa, aveva fatto registrare un esito diverso rispetto a quanto preventivato dalla maggioranza, con lelezione dellingegner Francesco Menale, la cui candidatura era promossa dal Gruppo Unico delle Autonomie rispetto a quella sostenuta dal Gruppo della Libertà, fedele stampella del primo cittadino Domenico Ciaramella. Venerdì il secondo smacco: lelezione di Massimo Della Volpe a presidente dei Revisori dei Conti, con 16 voti a favore contro il 14 ottenuti da Nicola Musto, candidato ufficiale della maggioranza.
La convergenza su Della Volpe, cognato di Adriano Pozzi, coofondatore del Gruppo Unico delle Autonomie, gruppo attualmente presente nel civico consesso con quattro consiglieri (Paolo Santulli, Imma lama, Salvatore De Gaetano e Mario Abate) pare sia stata il frutto proprio di una serie di serrate concertazioni da parte del nuovo embrionale soggetto politico, capace nello sfruttare gli scollamenti e i malumori susseguitisi nel Pdl e nella maggioranza da un po di tempo a questa parte. Tra nomine assessoriali non generalmente condivise, individuazioni delle candidature dei papabili revisori contestate in modo anche energico (ricordiamo le ultime esternazioni del capogruppo pidiellino De Michele) e istanze circa il rilancio dellattività amministrativa formalizzate in lettere aperte rimaste inascoltate, il clima non era certo tale da far presagire decisioni ecumeniche in maggioranza.
A rimarcare il dato politico emerso è Paolo Santulli del Gua: Indipendentemente dalle contestazioni circa la validità o meno di un singolo voto, dice lex parlamentare aversano va sottolineato che lesito dellelezione alla carica di presidente del collegio di revisori dei conti (esito che comunque, dati i numeri, non sarebbe stato differente) attesta ancora una volta come la presunta maggioranza che dovrebbe sostenere lamministrazione sia, invece, sul piano delle singole scelte, alquanto traballante, divisa e, in taluni casi, inconsistente, virtuale. Il dato politico rilevante che ancora una volta emerge è questo. Al sindaco Ciaramella ora il compito di trarre le conclusioni rispetto a questo stato di cose.