NAPOLI. Un ragazzo di 21 anni, Francesco Buonavolontà, ha ucciso il padre Mauro, di 42 anni, con quattro coltellate al petto. E successo la scorsa notte ad Acerra, nel napoletano, al culmine di una violenta lite familiare.
Sembra che il giovane abbia agito per difendere la madre. Secondo una prima ricostruzione, Mauro Buonavolontà era tornato a casa ubriaco, come spesso avveniva. Ha iniziato a litigare con la moglie, in presenza dellultimo figlio di soli 15 mesi. Al piano superiore cerano gli altri due figli, Francesco e il fratello 17enne, che, dopo aver sentito le urla, sono scesi per provare a dividere i genitori. E’ stato allora che Francesco avrebbe afferrato un coltello da cucina e colpito il padre a morte.
Il ragazzo è poi scappato, nascondendo il coltello in un tombino vicino casa. Poi si è recato in piazza Castello dove alcune persone lo hanno riconosciuto, fino allarrivo dei carabinieri che lo hanno bloccato. Il 21enne, che si è mostrato molto collaborativo anche se in stato confusionale, è stato posto in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario.
Un “attaccabrighe” che ha rovinato la vita a moglie e figli. Così gli abitanti di Acerra parlano di Mauro Buonavolontà. “Povero ragazzo, – dice un testimone – ora finisce in galera per aver difeso la madre da quell’uomo. Quando era ubriaco o sotto l’effetto della droga, diventava intrattabile. La moglie subiva in silenzio. Il figlio l’ha solo difesa. Lui sì cheèun bravo ragazzo, portava avanti la famiglia”.