Faida nel Vallo di Lauro, due arresti per omicidio Cava

di Redazione

 AVELLINO. Icarabinieri di Avellino hanno notificato ordinanze di custodia a Felice Graziano, collaboratore di giustizia che si trova attualmente in località protetta, soprannominato “Felicione”, ed Antonio Graziano, soprannominato”‘O sanguinario”, detenuto nel carcere di Cuneo in regime di 41 bis.

Sonoritenuti gli autori dell’omicidio di Vincenzo Cava, ucciso il 14 ottobre 1995 a Quindici, nell’Avellinese. Nei confronti dei due esponenti della famiglia Graziano, da decenni in lotta con la famiglia Cava per il predominio delle attività criminali nella zona del Vallo di Lauro, il gip di Napoli Anita Polito ha emesso il provvedimento su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

Il delitto di Vincenzo Cava, 75 anni, padre di Biagio Cava, all’epoca capo dell’omonimo clan, secondo quanto emerso dagli accertamenti dei militari irpini, costituì la ritorsione per l’agguato avvenuto a Scisciano (Napoli) il 21 novembre 1991, quando furono uccisi Eugenio Graziano, all’epoca astro nascente del clan Graziano, Vincenzo Graziano e Gaetano Santaniello, rispettivamente fratello e cugino del collaboratore “Felicione”.

Si trattò di un omicidio particolarmente efferato. Sul luogo del delitto furono trovate otto cartucce per fucile calibro 12 e 51 bossoli di pistola calibro 9×21. Vincenzo Cava, già morto, fu platealmente sfigurato con circa 30 colpi di pistola sparatigli in viso.

La vittima era a bordo di una Fiat 126, a San Teodoro, una frazione di Quindici, in compagnia di altre due persone, padre e figlia, che furono volutamente risparmiate ed in cambio del silenzio con gli inquirenti fu consentito loro di fuggire dal luogo dell’attentato senza voltarsi. I due furono medicati per lievi ferite e, come loro imposto, fornirono agli inquirenti versioni confuse e contrastanti sull’accaduto.

L’omicidio era stato accuratamente e meticolosamente preparato. I carabinieri, infatti, localizzarono il luogo che era stato scelto come nascondiglio per il gruppo di fuoco, accuratamente mimetizzato nell’ambiente circostante con arbusti.

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