CASAL DI PRINCIPE.Nelcorso della tramissione “Vieni via con me”, Roberto Benigni ha sfidato il bossdei Casalesi Francesco Schiavone, detto “Sandokan”, in carcere al 41bis.
“Perché vuoi ammazzarlo? Mai si uccide. Anche per un ideale non si uccide. Se si ammazza una persona si ammazza sé stessi. Vuoi ammazzarlo? Scrivi un libro pure te. Ammazzalo con un libro. Come diceva Sergio Leone, un uomo con una pistola che incontra uno con la pennaè un uomo morto”. Girando attorno a Saviano poi dice: “Questo ragazzo qua, che gli voglio bene, gli voglio cantare una canzone napoletana, ‘Era di maggio'”, e si chiede: “Chissà che diranno a Casal di Principe!”.
E riferendosi alle parole di Berlusconi sulle opere che narrano di mafia (“Strozzerei con le mie mani chi scrive di mafia”, ritenendo tali opere lesive all’immagine del Paese), Benigni inneggia a Saviano: “Al nostro presidente del Consiglio dico: quando si scrive del male e si va a fondo, si impara, si impara dalle favole, dai sogni, dalla fantasia. Le fiabe non dicono che esistono i draghi ai bambini, perché i bambini lo sanno; diconoche i draghi possono essere sconfitti ed è quello che fa Saviano”.L’attore toscanocita il divin poeta: “Dante ha scritto cose terribili. Bisogna guardare in faccia il male, non far finta che non c’è”.