CASALE. La Squadra Mobile di Caserta ha tratto in arresto Nicola Della Corte, 40 anni, ritenuto un fedelissimo di Nicola Schiavone, figlio di Francesco Sandokan Schiavone.
Le accuse sono di omicidio continuato e aggravato e di occultamento di cadavere. Secondo gli inquirenti avrebbe preso parte al triplice omicidio di Francesco Buonanno, Modestino Minutolo e Giovan Battista Papa, degli affiliati uccisi per uno sgarro eabbandonati nelle campagne dellagro aversano.
I tre, tutti di Santa Maria la Fossa, erano scomparsi la sera dell8 maggio 2009.Dopo due giorni, nelle campagne tra Frignano e Casaluce, veniva ritrovato il cadavere di Buonanno, con ferite darma da fuoco e alla nuca. Poi, il successivo 15 maggio, i corpi degli altri due venivano rinvenuti in una fossa, profonda oltre 4 metri, nei pressi dello svincolo di Casal di Principe lungo la Nola-Villa Literno, sul territorio di Villa di Briano, a poche centinaia di metri dal luogo del primo ritrovamento.
Le vittime erano deditead attività estorsive nellambito del gruppo derivato dalla vecchia fazione Bidognetti, capeggiatoin quelperiodo da FrancoLetizia, considerato l’erede di Giuseppe Setola e arrestato il 19 maggio 2009. Estorsioni mal tollerate, però, da altre famiglie del clan dei Casalesi, come gli Schiavone,in quel momento prevalenti. In particolare, avevano chiesto somme di denaro ad un’impresa casearia riconducibile alla famiglia Schiavone, agendo d’intesa con esponenti dell’ala bidognettiana.
Della Corte, residente a Villa di Briano, secondo le risultanze investigative, avrebbe partecipato a tutte le fasi, preparatorie ed esecutive del triplice omicidio, partecipando alle riunioni, affittando ad un prestanome una villetta situata a Villa di Briano dove venivano assassinati Papa e Minutolo, intervenendo personalmente all’occultamento dei cadaveri, e infine procurando e occultando una delle armi utilizzate per il delitto.
Per il triplice omicidio la Squadra Mobile aveva già tratto in arresto, oltre a Nicola Schiavone, Roberto Vargas, Francesco Della Corte, Eduardo Di Martino e Salvatore Laiso, quest’ultimo oggi collaboratore di giustizia, mentre il fratello Crescenzo, anch’egli componente del gruppo che aveva partecipato al triplice omicidio, venne assassinato il 20 aprile scorso in un agguato. Il ruolo attivo di Nicola Della Corte è stato tra l’altro confermato dai collaboratori di giustizia Laiso e Francesco Della Corte. Al momento dell’arresto si trovava nei pressi della sua abitazione ed è stato condotto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.