CASAL DI PRINCIPE. Per mesi halavorato in silenzio e nell’ombra,fingendo di essere una cittadina di Casal di Principeper non dare nell’occhio.
In questo modo una poliziotta napoletanaha svolto un ruolo chiave nella cattura del boss della camorra casalese Antonio Iovine, presodopo 14 anni di latitanza.Per mesi ha pedinato le due donne della famiglia Borrata, il cui capofamiglia Marco Borrata è stato arrestato per favoreggiamento avendo ospitato Iovine.
Giovane, piccoletta, carina, per 3 o 4 mesi questa poliziotta-eroina- scelta dalcapo della criminalità organizzata della Squadra mobile di Napoli, Andrea Curtale – ha vissuto in simbiosi con le due donne di casa Borrata. Hapreso casa a Casal di Principe, ha finto di avere un lavoro e come ogni massaia ogni giorno si mischiava tra le donne del paese per fare la spesa. Ha finto bene, dialogava e ascoltava i discorsi della gente del paese ma, senza mai perdere di vista un solo momento Rosa Cantiello e Benedetta Borrata.
Ogni spostamento delle due donne e in particolare quelli della ragazza erano subito segnalati ai capi della Questura di Napoli. Così è stato anche quando Benedetta Borrata con la sua auto -perché il suo compito era quello di fare da autista al boss – è andata a prendere”‘O Ninno” e lo ha portato nella casa paterna del quarto vicolo Cavour. Per l’ultima volta: due ore dopo è scattato il blitz e Iovine è finito in manette.