SEUL. Aumenta la tensione nella penisola coreana. Le manovre navali congiunte fra Stati Uniti e Corea del Sud sono cominciate stamani nel Mar Giallo dopo il bombardamento da parte di Pyongyang di martedì scorso contro l’isola sudcoreana di Yeonpyeong.
Lo ha reso noto oggi una fonte militare americana, aggiungendo che vi partecipa anche la portaerei Usa George Washington a propulsione nucleare. Immediata la protesta della Corea del Nord: risponderemo “senza pietà” a “qualsiasi provocazione”, sostiene il regime comunista al potere. La Corea del Nord ha piazzato missili sulle rampe di lancio sulle coste del Mar Giallo pronte a colpire le forze navali sudcoreane in caso di sconfinamento.
Il ministero della difesa sudcoreano ha poi invitato i giornalisti che si trovano sull’ isola di Yeonpeyong ad abbandonarla perchè la situazione “è brutta”. Fonti militari hanno affermato successivamente di aver udito dei colpi di cannone provenire da oltre la frontiera della Corea del Nord, che è visibile dall’ isola. Yeonpyeong è stata investita martedì scorso dai colpi dell’artiglieria nordcoreana, che hanno causato la morte di quattro persone. In precedenza, Seul aveva avvertito che l’ esercito nordcoreano ha schierato missili terra-terra e terra-aria nei pressi della frontiera. Dopo il bombardamento quasi tutti i 1700 residenti dell’ isola sono stati evacuati e solo una ventina sono rimasti. Un ordine di recarsi nei rifugi è stato prima lanciato, poi revocato oggi dal comando sudcoreano.
Intanto, sul fronte diplomatico, la Cina ha proposto consultazioni di emergenza a Pechino tra i capi delle delegazioni dei sei Paesi del gruppo sulla denuclearizzazione della penisola coreana ( vale a dire oltre alle due Coree, gli Usa, la Cina, il Giappone e la Russia). Una proposta che però è stata seccamente respinta dalla presidenza sudcoreana. Lunedì il presidente sudcoreano terrà un discorso in tv al Paese.