BARI. 92ordinanze dicustodia cautelare sono state eseguite la scorsa notte dalla polizia, a Bari e in alcuni centri dell’hinterland, nei confronti di persone ritenute affiliate ai clan Stramaglia e Di Cosola, protagonisti negli ultimi anni di una sanguinosa faida peril controllo esclusivo dei traffici di droga sul territorio.
L’operazione, denominata “Hinterland”, che ha impegnato circa 600 poliziotti che hanno eseguito perquisizioni anche a Milano, Novara, Udine, Milazzo (Messina) e Cerignola (Foggia), è coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese.
I provvedimenti restrittivi, firmati dal gip del tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis, che ha accolto le richieste dei pm inquirenti della Dda Desirè Digeronimo, Elisabetta Pugliese e Francesca Romana Pirrelli, riguardanoi reati contestati a vario titolo sono l’associazione mafiosa, l’associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti e numerosi altri reati, alcuni dei quali aggravati dall’aver favorito un’associazione mafiosa.Durante le indagini la polizia ha sequestrato circa 40 chilogrammi di sostanze stupefacenti, numerose pistole e due fucili mitragliatori Kalashnikov.
Tra le persone arrestate anche elementi di spicco delle organizzazioni criminali: tra questi il capoclan Antonio Di Cosola, già detenuto e a cui il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere. Oltre al boss Di Cosola, il provvedimento restrittivo viene notificato ai due capiclan della famiglia Stramaglia, in ‘guerra’ con i Di Cosola: Michele Stramaglia (figlio del boss Michelangelo Stramaglia, ucciso in un agguato nel 2009) e Giuseppe Barbetta.