ROMA. Pd e Idv presentano alla Camera una mozione di sfiducia al governo Berlusconi. Ma il Pdl va al contrattacco e, contemporaneamente, il suo gruppo al Senato prepara una mozione di “sostegno” all’esecutivo.
Una partita che, a questo punto, si gioca su due fronti, tra Montecitorio e Palazzo Madama. I senatori berlusconiani chiederanno la calendarizzazione in tempi che non intralcino l’approvazione della legge di stabilità (ex finanziaria). Mentre i capigruppo alla Camera di Pd, Dario Franceschini, e Idv, Massimo Donadi, hanno chiesto al presidente della Camera, Gianfranco Fini, di convocare subito una riunione dei capigruppo che calendarizzi il voto sulla sfiducia.
CICCHITTO: “CHIARIMENTO DOPO LA FINANZIARIA”. L’annuncio delle due mozioni è statopreceduto dalle dichiarazioni del presidente dei deputati pidiellini, Fabrizio Cicchitto, cheaveva prospettato l’apertura di una vera e propria verifica parlamentare al termine della sessione di bilancio: “Il chiarimento vero ci sarà dopo la Finanziaria. L’andare avanti e il recarsi in Parlamento sono le due facce della stessa medaglia. Faremo una verifica parlamentare, al Senato e alla Camera e lì si vedrà quale sarà l’orientamento della maggioranza di deputati e senatori. Se sarà un orientamento favorevole al governo si andrà avanti. Qualora ci fosse un atteggiamento diverso per noi è chiaro che l’unico sbocco democraticamente possibile è tornare davanti al popolo sovrano”. Cicchitto insiste sulla necessità di aspettare l’approvazione della Finanziaria. “Credo che da parte di tutti, per senso di responsabilità, ci sia l’impegno di espletare l’iter parlamentare delle cose più significative, in primo luogo quello della Finanziaria, perché c’è un problema che abbiamo davanti al Paese per la tenuta dell’economia italiana in una situazione in cui la crisi economica internazionale non è finita. Quindi – conclude il capogruppo del Pdl alla Camera – il chiarimento vero avverrà dopo l’approvazione”. Quanto all’annuncio da parte di Futuro e Libertà di non partecipare all’eventuale voto di fiducia proprio sulla Finanziaria, Cicchitto dice: “Ognuno assumerà le proprie responsabilità”.
LA RUSSA: “MAI PARLATO DI GUERRA CIVILE”. Intanto, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, non crede che Berlusconi abbia evocato la guerra civile in alternativa alle sue dimissioni, come riportato venerdì da un quotidiano. “No. Io ho sentito tante volte il presidente e non c’e persona più responsabile, più pacifica, più ossequiosa della tranquillità degli italiani, del presidente del Consiglio”, ha detto La Russa. “Quello che il presidente credo voglia dire – ha aggiunto il ministro della Difesa a margine dell’inaugurazione di un monumento ai caduti delle missioni di pace internazionali – è che non si può immaginare di prendere decisioni che non siano in qualche modo benedette, confortate democraticamente dai cittadini italiani”.