NAPOLI. Lancia un disperato appello il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, dopo la saturazione della discarica di Taverna del Re che blocca, di fatto, la raccolta dei rifiuti nella città di Napoli.
Scartate le ipotesi di Terzigno (la cava Sari soltanto per i 18 comuni del vesuviano e sospensione della cava Vitiello) e di Marruzzella (con i sindaci casertani che si sono opposti agli sversamenti provenienti dal capoluogo), non cè più un posto disponibile. A parte Chiaiano, che però può accogliere al massimo 600 tonnellate al giorno, ma ciò non consente di far fronte allaccumulo dellimmondizia in strada.
È impossibile che in tutta la Campania – ha affermato Iervolino – non ci siano posti sicuri e lontani dai centri abitati nelle province di Caserta, Benevento e Avellino, dove poter realizzare quelle che Caldoro ha saggiamente definito minidiscariche. Poi incalza: Quando i malati delle altre province vengono a Napoli sono accolti, anche se il primo cittadino forse dimentica i tanti pazienti che sostano sulle barelle nei reparti del Cardarelli. Ora che la città e la provincia hanno bisogno – continua – delle altre realtà territoriali credo che un pizzico di solidarietà debba venire fuori. Sulle proteste dei cittadini dei paesi vesuviani in seguito ai risultati delle analisi condotte a Cava Sari, che hanno confermato valori allarmanti dal punto di vista ambientale e della salute pubblica, la Iervolino precisa: Hanno ragione. Ma sottolinea: Cè un dubbio che deve essere chiarito prima di andare avanti. – ha concluso – Però la Campania non è solo Terzigno.
Nel pomeriggio di venerdì si terrà una riunione in Prefettura con il governatore Stefano Caldoro e il presidente della provincia Luigi Cesaro. Speriamo che venga fuori una soluzione – ha commentato il sindaco – ma questa non può che passare attraverso la solidarietà delle altre province campane.