POMPEI. Nella mattinata di sabato i custodi degli scavi di Pompei (Napoli) hanno constatato il crollo di un muro nella “Casa dei Gladiatori”, in via dell’Abbondanza.
Sul posto sono giunti esperti della soprintendenza per valutare l’entità dei danni e accertare le cause del cedimento. La casa attualmente non era visitabile internamente, ma si poteva osservare solo dall’esterno.
Secondo quanto si apprende dalla Sovrintendenza le cause del crollo possono essere attribuite o alle piogge che hanno creato delle infiltrazioni allinterno di un terrapieno esistente al lato della Schola, oppure al peso del tetto della palestra stessa. La casa, infatti, fu bombardata durante la Seconda guerra mondiale e la copertura è stata rifatta tra gli anni 40 e gli anni 50. È probabile – fanno sapere dalla Sovrintendenza – che le mura antiche, dopo anni, non abbiano più retto al peso del tetto.
Oltre alle inchieste giornalisticheportate avanti sullo stato di salute degli scavi di Pompei, numerose erano state le denunce portate avanti da diversi esponenti politici sullo stato di degrado dell’area archeologica. “Sono mesi che denuncio, con articoli ed interrogazioni, il degrado allarmante degli scavi di Pompei. Il gravissimo crollo di stamattina è la dimostrazione che il Governo e il Ministro Bondi hanno sottovaluto la situazione e raccontano, da tempo, un bel po’ di sciocchezze” afferma ora in una nota Luisa Bossa, deputata del Pd e ex sindaco di Ercolano. “Quando abbiamo posto la questione del degrado negli scavi – dice la Bossa – Bondi ha risposto in modo piccato e risentito, difendendo il lavoro dei suoi commissari. Il crollo della Domus dei gladiatori è la drammatica, ma inevitabile, risposta a chi pensa che governare significhi raccontare una balla al giorno, attaccando chi a quella balla non crede perchè le cose va a guardarle con i suoi occhi. La situazione dei siti archeologici in Campania è drammatica”.
La Schola Armaturarum Juventis Pompeiani nel corso della seconda guerra mondiale era stata danneggiata dai bombardamenti che ne avevano fatto crollare il tetto, successivamente rifatto, sulle mura antiche in un materiale che potrebbe essere stato troppo pesante e che avrebbe, quindi, nel tempo potuto provocare un cedimento. Il crollo, però, potrebbe anche essere dovuto a delle infiltrazioni d’acqua in seguito alle piogge dei giorni scorsi, essendo l’edificio crollato accanto ad un terrapieno.
Il nome classico della domus è Schola Armaturarum Juventis Pompeiani, un edificio risalente agli ultimi anni di vita della città romana prima che l’eruzione la seppellisse. La casa secondo gli studiosi doveva fungere da sede di una associazione militare e deposito di armature. L’ampia sala dove si allenavano i gladiatori era chiusa con un cancello di legno. Su una delle pareti apparivano gli incassi che contenevano delle scaffalature con le armature stesse che furono infatti ritrovate nello scavo. La decorazione dipinta, persa nel crollo, richiamava al carattere militare dell’edificio: trofei di armi, foglie di palma, vittorie alate, candelabri con aquila e globi.