Al Cinepolis i ragazzi del “Quercia” incontrano Angelo Antonucci

di Redazione

 MARCIANISE. Ancora una bella iniziativa da parte del liceo presieduto dal professor Diamante Marotta.

Nell’ambito del progetto “incontri con l’autore” questa volta protagonista non è stato il libro bensì il cinema. Stamani al Cinepolis di Marcianise i ragazzi del “Quercia”, accompagnati dai docenti, hanno incontrato Angelo Antonucci, giovane regista campano che con “Vorrei averti qui” ha affrontato il tema dell’alcolismo tra i giovani. Arrivati in prima mattinata, gli studenti marcianisani hanno dapprima assistito alla proiezione del film e successivamente partecipato al dibattito con l’autore.

“Ho deciso di realizzare questo film – ha dichiarato il regista Angelo Antonucci, presentandosi in sala – dopo che con “Nient’altro che noi” ho avuto ottimi riscontri di pubblico e critica, trattando del bullismo nelle scuole. L’esperienza di poter raccontare tematiche giovanili che vanno oltre ai consueti film d’amore adolescenziali, mi gratifica molto e mi da allo stesso tempo una grande responsabilità verso il pubblico”.

Interpretato oltre che da pochi attori professionisti da tanti giovani interpreti , selezionati con oltre 1500 provini, il film, attraverso storie d’amore e di amicizia e di rapporti tra genitori e figli, pone l’accento sulla gioventù fragile ed alienata che si perde negli eccessi dell’alcool e del facile divertimento. Il lieto fine, la ragazza protagonista riesce a superare l’alcoldipendenza con l’aiuto dei genitori, vuole lanciare un messaggio di speranza, recuperando il valore della famiglia come unico serio antidoto alla perdita di certezze ed alle cadute adolescenziali. La platea degli studenti ha assistito interessatissima alla proiezione, ponendo nella fase di confronto numerose domande ad Antonucci. Il vissuto quotidiano dei giovani si è rivelato un vulcano di emozioni, sentimenti, impulsi, slanci appassionati e delusioni cocenti, che si è riversato impetuoso sulla trama e sui personaggi creati dal regista.

“Vorrei averti qui” è la mancanza di un padre che pensa di fare tutto per il figlio, semplicemente dandogli i soldi per comprare le Hogan; ma è anche il non poter contare sulla comprensione di una mamma quando tutto sembra girare storto; o, perché no, percepire la distanza siderale del professore di matematica che, immerso nei suoi teoremi perfetti, non si chiede mai se gli studenti che ha di fronte siano davvero felici. L’alcol, l’eccesso, la droga, sono l’illusoria compensazione di quella mancanza che spinge i ragazzi sempre più in basso, fino a quando non sono ascoltati sul serio. I ragazzi del “Quercia” possono contare su una scuola che non si volta dall’altra parte e che si pone come centro di promozione di cultura e di convivenza civile.

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