SANTA MARIA CV. Quello che è successo ieri sera in un Consiglio Comunale ha del grottesco, dellinaudito. Nessuno vuole ergersi a giudice o a censore, ma chi è preposto a tutelare gli interessi della città deve farlo badando ai suoi interessi, al suo decoro ed al suo futuro.
Lo afferma il consigliere di opposizione Gaetano Rauso, allindomani della seduta consiliare in cui si è discusso degli sversamenti dei rifiuti provenienti dai comuni napoletani nello Stir di Santa Maria. I questi giorni la nostra città è balzata allattenzione nazionale per incresciosi fatti di cronaca e per articoli apparsi sui giornali o servizi giornalistici trasmessi dalla televisione. Queste notizie lhanno coinvolta direttamente ed hanno evidenziato, in modo inequivocabile, lo stato disastroso in cui versa la società sammaritana e, soprattutto, lincapacità dellAmministrazione che dovrebbe amministrarla. Invece di assumersi le colpe di questo disastro e dimettersi, si continua con la distorsione della verità, con le bugie, con le false promesse.
Si continua a non affrontare seriamente il problema del Tribunale, costringendo il Presidente, dott. Della Selva, a scrivere un articolo che mette a nudo tutte le inefficienze e le incapacità di gestire i problemi della città da parte dellAmministrazione Giudicianni. Il Presidente (anche per fugare insistenti voci di un presunto interesse a trasferire il Tribunale a Caserta, cosa a cui sarebbe costretto se perdurasse linerzia dellAmministrazione comunale) ha dovuto esternare, nel suo durissimo intervento, tutto il disappunto per il mancato trasferimento dellufficio del Giudice di Sorveglianza e del Giudice di Pace, necessario per consentire linizio dei lavori per la ristrutturazione dellex caserma M. Fiore.
Se ha ragione il Presidente, si rischia di perdere i dieci milioni di finanziamento ed il trasferimento del Tribunale a Caserta. Ma questo, forse è lauspicio dei poteri economici che si sono affrettarti a sedi pronte in Caserta per il Tribunale e che, sicuramente, hanno ben accolto la gestione disastrosa della causa con la famiglia Cosentino che ha determinato lemissione della sentenza di sfratto di un immobile che non avrebbe mai dovuto essere scelto quale sede del tribunale per la sua assoluta inadeguatezza ad ospitare uffici pubblici. In tanti anni in cui è perdurata questa situazione che, poi, ha determinato lemergenza attuale, si è pensato solo a progetti faraonici ed a dilapidare milioni per progetti messi nel cassetto, mentre la possibilità di utilizzare lex caserma Mario Fiore ed i suoi spazi retrostanti o ristrutturare per la bisogna tanti palazzi pubblici esistenti nel centro storico non è mai stata presa in considerazione.
Si è perduta la possibilità di acquisire al patrimonio comunale lex carcere, regalandolo allUniversità e si rischia di far ritornare alla Curia la proprietà del palazzo Melzi per non aver seguito una vicenda giudiziaria che, facilmente, avrebbe consentito lacquisizione definitiva del storico immobile che da più di duecento anni è stato sede del Tribunale ed dellUniversità. Perché nessuno individua i responsabili di queste omissioni o di questa gestione dei procedimenti? Nel consiglio di ieri si sono dette bugie e si è negata levidenza che ha mostrato il servizio di Striscia la Notizia.
Si è cercato di ribaltare le responsabilità, accusando, finanche la minoranza di aver disertato linvito del Sindaco di andare a visitare lo Stir. Ma a che serviva? Si sa come vanno le ispezioni annunciate. Tanti di noi lavorano e non vivono di politica, per cui non possono perdere tempo per assecondare pagliacciate combinate.
La negazione dellevidenza ed il tentativo di mistificare la verità, a cui abbiamo assistito nel Consiglio di ieri, è il metro di quanto grave sia la situazione e con che persone abbiamo a che fare. Avrei voluto che, dopo la proiezione del filmato di Striscia, tutti abbandonassero laula per non assistere alla patetica ed inutile autodifesa del Sindaco, ma solo io e pochi altri labbiamo fatto. Purtroppo il futuro della città e dei nostri figli sia nelle mani di tali personaggi e solo la speranza di riuscire a cambiare le cose mi spinge a non rassegnare le dimissioni.