SPARANISE. E visibilmente soddisfatto il sindaco di Sparanise Mariano Sorvillo dopo aver ascoltato le ultime novità contenute nel decreto legge appena approvato dal Consiglio dei Ministri.
I fatti ci hanno dato ragione ha esclamato e adesso non possiamo fare altro che continuare ad occuparci della pulizia di Sparanise esattamente come stiamo facendo da un mese e mezzo, con la certezza che la città resterà pulita almeno fino al 31 dicembre del 2011. Resto comunque in attesa di conoscere ulteriori sviluppi definitivi che, a quanto mi consta sapere, saranno pubblicati sulla prossima Gazzetta Ufficiale. Adesso il mio pensiero è rivolto unicamente ai lavoratori sparanisani ancora inseriti nella pianta organica del Consorzio Unico di Bacino. Dobbiamo assolutamente ed al più presto, trovare una giusta ed adeguata collocazione conclude Sorvillo al fine di garantire il livello occupazionale e il futuro di diverse famiglie che ultimamente hanno attraversato, per cause non attribuibili alla loro responsabilità, un periodo di forte tribolazione.
Il decreto è stato approvato dal Cdm salvo intese, vale a dire con un testo che non ancora definitivo e che potrebbe subire ulteriori modifiche prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il passaggio che interessa la città di Sparanise riguarda il prolungamento fino al 31 dicembre 2011 della possibilità per i Comuni di continuare ad occuparsi dell’attività di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti che per legge doveva passare alle Province entro la fine di quest’anno.
Con il decreto, sempre secondo quanto si apprende, viene anche affidata al presidente della Regione Campania la responsabilità di procedere alla realizzazione dei termovalorizzatori attraverso procedure semplificate che prevedono tra l’altro l’acquisizione delle aree, fatte salve le procedure già in essere. Nel decreto sarebbe stato inoltre inserita la possibilità di sciogliere i comuni che non raggiungono l’obiettivo indicato per quanto riguarda la raccolta differenziata. La segnalazione spetterebbe al prefetto che prima invia una diffida e dopo sei mesi, se il Comune non si è messo in regola, avvia le procedure per lo scioglimento dell’amministrazione.