SUCCIVO. La fascia atellana, con questa riorganizzazione dei collegi, non eleggerà mai più un consigliere provinciale.
E preoccupato il commissario e consigliere provinciale dei Popolari per il Sud Angelo Brancaccio dopo la comunicazione del ministero degli Interni sulla nuova ripartizione dei collegi introdotta a seguito della riduzione del 20% degli organi di rappresentanza adottata per contenere i costi della politica.
Ad un collegio già ampio come quello di Orta di Atella SantArpino, è stato accorpato anche il Comune di Succivo creando una sproporzione netta con le altre aree della provincia ha spiegato Brancaccio il ministero ha disegnato i nuovi collegi tenendo come punto di riferimento il censimento del 2001 che, però, non tiene conto della grande crescita urbana e demografica che hanno avuto questi tre Comuni. Secondo i calcoli del ministero, infatti, il collegio abbraccio un bacino di utenza di circa 35mila abitanti, mentre, in realtà supera i 50mila visto che dal 2001 ad oggi Orta è cresciuta di 10mila abitanti, così come SantArpino e Succivo sono cresciute di duemila abitanti a testa.
Brancaccio spiega come il sistema elettorale delle provinciali tiene conto di un calcolo percentuale. Non conta chi in valore assoluto raccoglie più voti, ma chi ottiene la percentuale più alta ha detto questo significa che, chi si candida in un collegio da 25mila abitanti sarà sempre eletto rispetto a chi si candida in uno da 50mila. Brancaccio sottolinea come la sua non sia una battaglia personale, ma la rivendicazione della rappresentanza di un territorio. Non ho più intenzione di candidarmi alla Provincia, dal momento che i miei obiettivi politici sono di altra natura ha detto ritengo, però allucinante che un territorio come quello atellano, che ha sempre espresso grandi personalità politiche di varia estrazione culturale, debba essere, di fatto, tagliato fuori da quelli che sono i meccanismi di rappresentanza. Mi auguro che, in questa mia battaglia possa trovare il sostegno anche dei colleghi politici di Succivo e SantArpino che, come me, non possono accettare questa situazione.