SUCCIVO. Torna a chiedere uno sforzo comune a tutti i suoi colleghi il sindaco di SantArpino, Eugenio Di Santo, per rilanciare lUnione dei Comuni Atellani.
In particolar modo il primo cittadino santarpinese invita i suoi omologhi a presenziare alla riunione che si terrà mercoledì mattina che dovrà stabilire le linee programmatiche dellazione di governo dellente sovracomunale che vive da tempo una fase di stallo.
Di Santo rimarca come un incontro analogo convocato per martedì sia andato deserto. E commenta: La situazione ormai rischia di impantanarsi seriamente, bisogna intervenire con urgenza altrimenti non vi è più alcuna ragione perché si prosegua in questo modo. Come già ho avuto modo di sottolineare in un precedente intervento del luglio scorso nonostante gli sforzi di colleghi quali Angelo Brancaccio e Vincenzo Caso non appare esserci la luce in fondo al tunnel e si rischia di buttare allaria questo organismo che può avere una funzione importante per i nostri Comuni. Del resto la sua costituzione rispondeva proprio ad un bisogno forte del territorio che sebbene diviso in più municipalità presenta non poche tematiche e problematiche in comune. Di qui la necessità di fondare una istituzione sovracomunale in grado di poter elaborare politiche condivise e quindi dare risposte univoche ai problemi comuni. Sin dalla sua costituzione, con l’allora presidente il sindaco Giuseppe Dell’Aversana, l’Unione ha dato subito prova di questi importanti potenziali con un’azione dinamica e incisiva. Negli ultimi anni però si è assistito ad un immobilismo preoccupante reso ancor più allarmante da un crescendo di disaffezione che via via i rappresentanti dei comuni dell’Unione stanno mostrando con assenze continue ai tavoli che a più riprese sono stati convocati. Il Comune di Sant’Arpino intende in tutti i modi far proseguire questa importante esperienza istituzionale, politica e culturale, qual è appunto l’Unione ma se i colleghi degli altri comuni non credono più in questa istituzione è giusto che lo si dica a chiare lettere stoppando questo stato di agonia in cui l’Unione è stata purtroppo relegata. Se non si vuole ciò, è arrivato il momento che tutt’insieme ci adoperiamo per un rilancio concreto di questo organismo che tenta, in primis, di restituire all’area atellana quel primato culturale che la storia alcuni millenni or sono le ha attribuito.