Aversa – Una vita decorosa, una casa, un lavoro e la semplice dignità di essere umano. Richieste sacrosante, richieste a volte anche ovvie, scontate, logiche, laddove esiste una logica ed una normalità. Non è il caso di Nicola Fabozzo, un aversano, nato a Casaluce, di 45 anni, che da dieci anni “abita” in una Fiat 500 parcheggiata in un’area pubblica.E’ un uomo a cui la vita è sfuggita di mano. Era una persona normale fino ad un decennio fa, aveva una moglie e un figlio, un lavoro normale, di agente penitenziario a Secondigliano. Poi le amicizie sbagliate, la droga, la comunità di recupero, l’inizio della fine. Ha perso lavoro e famiglia, non vede il figlio tredicenne da quando questi ne aveva tre.
Oggi Nicola è una persona diversa, il lungo percorso di disintossicazione lo ha segnato, ma gli resta la volontà forte, fortissima, di ricominciare. Guardare la sua auto è uno spettacolo che fa male dentro. Una piccolissima “casa”, che accoglie un uomo alto quasi 1 metro e 90, con coperte, qualcosa da mangiare e bottiglie d’acqua. In un angolo una foto sbiadita, il ricordo della vita che si è lasciato alle spalle. Una casa dove vive anche in questi giorni di freddo, quando tutti nelle case festeggiano il Natale al caldo dei camini.
Aversa non può girare lo sguardo e far finta di nulla, non può accontentarsi di lasciare un sacchetto della spesa accanto alla 500 di Nicola e tornare alla vita di sempre. Per questo, dopo qualche titubanza, abbiamo deciso di fargli lanciare un appello attraverso le nostre telecamere. Il suo desiderio? “Una casa, anche piccolissima, ma che sia una casa. E un lavoretto, mi arrangio a fare tutto”.
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