AVERSA. Nel recensire il suo primo cd avevamo scritto: Ascoltando il suo Terra di nessuno sembra di essere di fronte ad un vecchio album inedito di Pino Daniele.
Un blues luminoso, solare accompagnato da una voce calda, in dialetto napoletano. Peppe Cirillo, aversano dadozione, è una vera rivelazione in un panorama musicale stantio, fatto di meteore che durano il tempo di un paio di canzoni. E Peppe Cirillo ha confermato questa sensazione con il suo secondo lavoro, Più a Sud, col quale, ancora una volta siamo di fronte a momenti di Pino Daniele che si miscelano con i migliori Bonocore e De Crescenzo. Ma si tratta di inediti assoluti.
Dieci pezzi, dei quali Cirillo è autore sia dei testi che delle musiche, che potranno essere apprezzati il 12 dicembre prossimo, alle ore 19, nella sede dellassociazione Bianca DAponte, in via Nobel, ad Aversa, della quale è direttore artistico il grande Fausto Mesolella degli Avion Travel. Oltre a presentare il nuovo lavoro, Cirillo eseguirà due cover, Canzone appassionata e un successo del 1973 del Giardino dei Semplici, 8 48 27, e tre pezzi del vecchio cd, completamente rivisitati. Un album molto curato, con un book che, oltre a riportare i testi delle 10 canzoni, contiene foto degli anni cinquanta della Maddalena, il famoso mercato napoletano, immagini con ragazzi di colore che sono riportati a colori mentre Cirillo e il panorama circostante sono in bianco e nero.
Il messaggio spiega il cantautore aversano è forte: loro sono migliori di noi. Lidea di questo nuovo lavoro ha affermato Cirillo nasce da una dichiarazione di un sindaco leghista secondo il quale sanno solo piangere, che pensassero a lavorare. Da qui i dieci branisentiti, dove sostengo che noi sappiamo impegnarci e lavorare. Ecco, allora, Profondo Sud dove si sottolinea che a fronte della delinquenza dalle nostre parti ci sono tante persone oneste che credono ed sperano nel cambiamento. Nella A ggente e Napul. Si respira la sincerità e il buonismo della nostra gente. Tra le canzoni, in dialetto e italiano, una interamente in italiano, Resta qui, canzone dove si parla di un ritorno di fiamma con lamore che arriva quando hai perso la speranza; tutto bello ma finisce.
Tecnicamente il lavoro è di qualità: interamente suonato e non campionato, ossia utilizzando basi. Ed ecco Peppe Mazzillo a fisarmonica e piano, Ottavio Liguori a batteria e percussioni, Vito Di Costanzo alle chitarre, Stefano Di Meglio al basso, Lello Cardone al bouzouki (strumento a corde celtico) e special guest Pino Ciccarelli al sax. Un ascolto gustoso e un prodotto più che apprezzabile soprattutto se si considera che il Nostro, 54 anni ottimamente portati, non è un artista di professione, ma per vocazione. Oltre a comporre e a cantare i suoi pezzi (fino ad oggi ne ha scritti una sessantina), Cirillo si diletta anche a suonare da autodidatta chitarra e piano, anche se nella riservatezza del suo rifugio musicale non esita di esibirsi alla fisarmonica, al sax e al tamburo.