Immigrato ucciso nel casertano: era dedito ad atti osceni, ipotesi vendetta

di Nicola Rosselli

 CASERTA. Ha un nome, un volto, ma soprattutto una sua squallida storia personale l’uomo barbaramente trucidato con due colpi di fucile nelle campagne tra Villa di Briano e Casal di Principe, nel casertano.

Si tratta di Osman Tousaki, 36 anni, cittadino tunisino, con piccoli precedenti penali. Furtarelli, ma anche un’abitudine nota a tutti nella zona in cui è stato trovato il cadavere: era solito abbassarsi pantaloni e mutande dinanzi alle donne, piccole o grandi che fossero. Questo, quindi, spiegherebbe il modo in cui è stato trovato il cadavere nella mattina di lunedì in via Krusciov: con la faccia rivolta in giù, nel fango, con indosso solo un maglione marrone. Con la parte di sotto, dalla cintola in giù completamente nudo. La schiena e il braccio sinistro ridotti in poltiglia da due colpi di fucile esplosi a distanza ravvicinata, mentre l’immigrato magrebino era rivolto di spalle.

A questo punto gli agenti del commissariato aversano e della squadra mobile di Caserta che da lunedì mattina cercavano di dare almeno un nome al cadavere, non hanno più dubbi sulla pista da seguire per giungere ad individuare gli autori dell’omicidio. Si tratterebbe, quasi certamente, di un omicidio eseguito non da connazionali, ma da persone del posto stanche del comportamento della vittima che era divenuto una sorta di incubo per le popolazioni di Villa di Briano e Casal di Principe. Tanto che un paio di volte era caduto anche nella rete dei carabinieri che lo avevano arrestato per atti osceni in luogo pubblico. L’uomo aveva, comunque, anche un evidente deficit mentale e sbarcava il lunario o con piccoli furtarelli o esercitando il mestiere di parcheggiatore abusivo dinanzi a negozi nella zona del casalese.

Si ipotizza che il tunisino possa aver messo a segno il suo solito “show”, lo spogliarello per il quale era noto dinanzi a qualcuno che non poteva far passare la cosa sotto silenzio. Da qui l’omicidio che appare sempre più, come sin dal primo momento ipotizzato dagli investigatori, una sorta di punizione per l’uomo che, comunque, non ci stava con la testa.

Il cadavere fu ritrovato alle prime ore di lunedì 6 dicembre, grazie ad una telefonata anonima al 113 della polizia. La morte risaliva alla sera precedente, come confermato dall’esame autoptico effettuato presso l’istituto di medicina legale di Caserta. Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori, un primo colpo di arma da fuoco ha raggiunto la vittima al braccio sinistro, forse mentre tentava un’inutile fuga. Un secondo colpo, quello mortale, lo ha raggiungo alla base della schiena. Forse mentre la vittima tentava la fuga. Non ancora accertato, invece, l’ipotesi che il malcapitato possa essere stato ammazzato altrove e poi spostato sul posto del ritrovamento, tenuto conto che il cadavere era ricoperto di fango, come se fosse stato spostato. In zona, comunque, ufficialmente, nessuno ha udito nella notte tra domenica e lunedì scorso i due colpi di fucile.

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Redazione
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