GRICIGNANO. Angelo Di Ronza è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli a 20 anni per l’omicidio della moglie Maria Rosaria Nugnes, compiuto il 21 febbraio del 2008.
Una riduzione di cinque anni per il 38ennedi Gricignano, difeso dagli avvocati Angelo Raucci e Felice Belluomo,rispetto ai 25 anni inflitti in primo grado nel luglio 2009.
Nel processo si erano costituiti parte civile i genitori della Nugnes, rappresentati dagli avvocati Luciano e Raffaele Costanzo e Giuseppe Tessitore, i quali, tra l’altro,hanno ricevuto il risarcimento economico di “un centesimo”. Una cifra simbolica, a testimoniare l’esclusivo interesse dei coniugi di avere giustizia per la figlia.
La madre della Nugnes, durante le udienze di primo grado, aveva sottolineato lindole aggressiva di Di Ronza, manifestatasi a volte anche in sua presenza. La signora Nugnes aveva anche parlato delle difficoltà dei nipotini, costretti a vivere senza la madre e attualmente in affido ad una casa famiglia. Era stata ascoltata anche la compagna rumena dellimputato.
Al termine delludienza, lavvocato Belluomo, difensore di Di Ronza, ha commentato: Riteniamo che il processo abbia ristabilito un minimo di verità rispetto al momento della provocazioneed allesasperazione che spinse Di Ronza all’insano gesto. In ogni caso si è evidenziata lottima condotta del Di Ronzae limmediata confessione e consegna alle forze dell’ordine. La mitigazione della pena farà in modoche Di Ronza, detenuto già da circadue anni, possa tra pochi anni già avanzare una richiesta di misura alternativa al carcere. La difesa ha annunciato che non presenterà ricorsoin Cassazione.
Ex imprenditore edile, Angelo Di Ronza, conosciuto come “‘Ngelone”, da qualche anno gestiva il Bar LIncontro sito in via della Libertà, tra Gricignano e Carinaro, nella zona del ponte di Cangiano. Nel pomeriggio di quel giovedì, intorno alle 13, in via Fermi, nei pressi della scuola elementare Santagata e della caserma dei carabinieri, Maria Rosaria, 29 anni, aveva lasciato lauto sulla strada e si era incamminata a piedi per andare a prendere il figlio al termine dellorario di lezione. Ma veniva avvicinata dal marito che, senza proferire alcuna parola, le esplodeva contro sei colpi di pistola. La giovane cadeva al suolo, inun lago di sangue, mentre Di Ronza si dava alla fuga. Gli spari si udivano fino alle classi della scuola lementare, tanto che le maestre e gli operatori scolastici bloccavano il flusso di alunni che in quel momento usciva dallistituto.Immediatamente arrivavano sul posto i carabinieri, insieme ai colleghi di Aversa, agli agenti della polizia municipale e ai sanitari del 118. Inutili i tentativi di rianimare la donna. Di Ronza, nel giro di mezzora, veniva arrestato a bordo di un fuoristrada e, dopo gli adempimenti di ritoin caserma, condotto in carcere. Dall’autopsia risultò che la giovane era incinta.