ROMA.Iniziano i due giorni del giudizio per ilgoverno. Il premier SilvioBerlusconi è intervenuto in mattinata al Senato per chiedere la fiducia, poi alle 16 sarà la volta della Camera.
Prima di arrivare a Palazzo Madama, parlando con i giornalisti, il presidente del Consiglio si è detto sereno e ottimista sull’esito del voto di fiducia nelle due Camere in programma martedì 14. Al Senato nessun problema, il vero scoglio da superare è quello della Camera dei Deputati. Gianfranco Fini domenica ha tagliato corto: “Nessuna fiducia a Berlusconi”, dimostrandosi irritato per l’iniziativa delle “colombe” del suo partito che avevano tentato, insieme ad un gruppo di parlamentari del Pdl, di trovare l’accordo in extremis per la fiducia. Bisognerà vedere quali saranno gli effetti della “campagna acquisti” del premier a Montecitorio: alla fine il Cavaliere potrebbe uscirne con una maggioranza risicata che sicuramente andrebbe a compromettere la sopravvivenza del suo governo.
LE IPOTESI ALLA CAMERA. 308 deputati sicuramente voteranno la sfiducia, controi 312 pro-Berlusconi. Ma non è detto che l’esito del voto alla Camera di martedì sia scontato. Infatti, vi sono 4 indecisi (Paolo Guzzanti dei Liberali, Massimo Calearo transfuga di Pd, Api e misto, Silvano Moffa di Fli e Ricardo Antonio Merlo eletto all’estero, di recente aderente all’Udc ma nelle mire del Pdl), astensioni, possibili assenze e le tre deputate Bongiorno (Fli), Cosenza (Fli) e Morgherini (Pd), che sono in gravidanza e la cui presenza non è certa. La “forbice” per la maggioranza sarebbe tra i 312 e i 316 voti, mentre per l’opposizione dai 308 ai 314. Addirittura si potrebbe arrivare anche ad un pareggio, 313-313, se Calearo decidesse di astenersi, e in tal caso il governo otterrebbe una “fiducia trecnica” poiché la mozione sarebbe considerata respinta.
MARTEDI’ DOPPIO VOTO. Nella mattina di martedì si decideranno le sorti dell’esecutivo. Il via al Senato, alle 9, con le dichiarazioni di voto. Poi i senatori sfileranno sotto il banco della presidenza per pronunciare il loro sì o no alla fiducia. Il tutto si dovrebbe concludere intorno alle 11.30. Alla Camera si partirà invece alle 10.30, con le dichiarazioni sulla sfiducia. Dopo circa un’ora il via alla prima ‘chiama’ per il voto, che sarà uno solo, anche se le mozioni sono due.Entro il primo pomeriggio, subito dopo che l’ultimo dei deputati avrà espresso il suo voto, arriverà il risultato.
“RIBALTONE VANA SPERANZA“. “Sono sereno, ottimista e fiducioso come sempre”, ha risposto lunedì mattina ai cronistientrando al Consiglio dei ministri convocato per autorizzare che venisse posta la questione di fiducia sul suo intervento. Poco prima, arrivando a palazzo Madama, il premier ha definito quello di lunedì 13 dicembre “un giorno lungo, il giorno in cui si dovrà confermare che il Parlamento rispetta la volontà degli italiani”. Accolto dal saluto caloroso dei senatori di Pdl e Lega, mentre gli altri restavano in silenzio, Berlusconi si è rivolto all’assemblea. “Abbiamo bisogno di continuità operativa e di una cooperazione politica ampia: abbiamo bisogno di tutto tranne che di una crisi al buio senza che ci siano alternative valide. Gran parte dei cittadini non vuole che le decisioni possano essere prese con logiche a loro estranee. Se il governo ha mal operato deve essere il popolo a decidere”, ha detto il premier.”Non riesco a comprendere – ha aggiunto il premier – quale spirito animi chi vuole aprire tutti i costi una crisi al buio. A chi serve una crisi al buio? A cosa mira chi la pretende? Forse spera nel doppio risultato che dalla paralisi nasca un ribaltone?”. Per Berlusconi chi insegue questo obiettivo si illude perché “è una vana speranza”. “Nessuno – ha continuato – deve agire come se la nostra democrazia possa essere ridotta a teatro di inconcludenti velleità”. E’ “difficile” non considerare quanto siano “pretestuose, generiche e qualunquiste le critiche” di chi vuole delegittimare l’azione del governo.
“PATTO DI LEGISLATURA”. Berlusconi ha fatto appello all’unione delle forze moderatee offertoa tutti i moderati del parlamento un “patto di legislatura”, “rinnovando quello che c’è da rinnovare nel programma e nella compagine di governo”. Un patto che potrebbe essere allargato ad altre forze politiche, a partire da “tutte quelle che già ora si riconoscono nella famiglia del Partito popolare europeo”. Il Cavaliere ha citato espressamente l’Udc e ha fatto aperture sulla modifica della legge elettorale, “fatta salva però la difesa del bipolarismo”.
CONTROREPLICA. Dopo gli interventi dei Senatori il presidente del consiglio è intervenuto per la sua controreplica. Ha iniziato invitando i senatori di Futuro e Libertà a “riflettere veramente con serietà su ciò che vi accingete a fare perché rompere il fronte dei moderati va contro la storia del nostro paese e non vorrei che domani vi possiate trovare con questo peso addosso”. Berlusconi ha quindi difeso l’operato del suo governo. Il Cavaliere ha dichiarato che a L’Aquila “è stato fatto tutto in modo superlativo”, denunciando “il fango che si è voluto gettare addosso alla Protezione Civile” che invece, ha detto, ha lavorato “in modo esemplare e con onesta”. Per quanto riguarda i rifiuti a Napoli, secondo il premier, la colpa è della sinistra che governa a livello locale.Berlusconi infinte respinge le accuse secondo cui avrebbe interessi personali nei rapporti con la Russia. “Voi stavate con l’Unione Sovietica quando non dovevate starci e ora che dovreste avere a cuore la federazione russa siete contro – ha detto il premier rivolto ai banchi dell’opposizione – Nella mia vita ho conseguito una fortuna personale, garantisco sui miei figli che nessun dollaro è entrato nelle mie tasche grazie a questa diplomazia commerciale”. In conclusione il Cavaliere ha lanciato un accorato appello “agli amici di Fli” augurandogli di “passare una notte piena di riflessioni” e augurandosi che “la notte porti veramente consiglio”.